Mara Venier: “Ghali e Dargen D’Amico? Non ho censurato nessuno”
“Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura”. Lo dice Mara Venier in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera pubblicata sul sito del giornale nel pomeriggio di oggi, martedì 13 febbraio.
La conduttrice di Domenica In interviene così sulle polemiche che sono seguite all’ultima puntata del programma, in cui la stessa Venier prima ha interrotto Dargen D’Amico mentre stava parlando di migranti e poi ha letto un comunicato dell’amministratore delegato della Rai in cui si esprimeva solidarietà a Israele, dopo le frasi pro-Gaza pronunciate poco prima da Ghali in trasmissione.
“Io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio”, afferma la presentatrice. “Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza”.
“Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili”, chiarisce Mara Venier.
Quanto alla presunta censura nei confronti di Dargen D’Amico, la conduttrice spiega: “Eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga”.
“Non ho zittito nessuno”, prosegue Venier. “L’imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano lì e dovevano cantare…”.
E ancora: “Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare”.
“Certo che gli artisti devono essere liberi di esprimersi”, osserva la conduttrice di Domenica In. “Però anche quello che dicono può essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell’ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse”.
“Se sono da trent’anni in tv – conclude Mara Venier – è perché non ho mai sposato una parte politica. Io mi rivolgo a tutto il pubblico, a prescindere dalle idee politiche di ciascuno, e rispettandole tutte. Da donna, sono contenta che ci sia una donna presidente del Consiglio. Ma continuerò ad ascoltare tutte le voci”.
LEGGI ANCHE: Repubblica intervista Ghali ma poi non la pubblica: “Censura per le frasi su Gaza”. La replica del direttore Molinari