Di prima mattina, Catarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano che l’orafo Alberto La Russa si è suicidato nel proprio laboratorio all’interno della sua casa e che sul luogo si trova l’agente Galluzzo. Nella stessa notte l’elettricista e usuraio Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigàta e del caso si occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l’amica Anna Tropeano che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d’insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un’auto andarsene a tutta velocità dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Verde riesce a ottenere un altro giorno per le indagini; grazie a una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie una delle quali è stata strappata a metà, oltre a una pistola e a un testamento olografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo. Allo stesso tempo a lui è attribuita l’auto che andava via dall’abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento dal perito calligrafico Boscarino, scopre che questo è falso: viene fatto arrestare Giacomo, che si dichiara innocente e inoltre nega inizialmente di aver litigato con il fratello. Poco dopo però una testimone, Angela Bonocore, afferma di aver ascoltato un litigio violento provenire dalla casa di La Russa; l’ulteriore conferma viene dall’amica Anna, che aveva già trovato il cadavere, la quale riporta la notizia della zia che aveva visto un’auto scura entrare poco prima delle due di notte nella casa del vicino. Montalbano risolve il caso scoprendo innanzitutto che Alberto non si è invalidato per la caduta da cavallo ma per la caduta da una scala durante una discussione con Giacomo, e poi tramite l’analisi delle impronte digitali sulla pistola sequestrata durante la perquisizione in casa di Alberto, che essa è stata usata da Giacomo per uccidere Ignazio Cucchiara, colpevole di aver sottoposto a usura e per questo minacciato Emma Morpurgo, ex fidanzata sia di Alberto che di Giacomo (la discussione che portò all’accidentale caduta di Alberto fu dovuta alle divergenze sentimentali dei due fratelli innamorati della stessa donna), la quale ritrovatasi piena di debiti lasciati dal marito defunto, si è rivolta a Cucchiara per un prestito di denaro. Giacomo, evidentemente ancora innamorato di Emma (che a sua volta e nonostante tutto si sente ancora di ricambiare l’amore), si è reso disponibile ad aiutarla economicamente rischiando di prosciugare il proprio conto corrente, per questo si è rivolto al fratello molto più benestante di lui per ottenere la somma necessaria, ma Alberto rifiuta e per questo motivo ne nasce la lite riferita dai testimoni. A questo punto Giacomo ha capito che si poteva risolvere la questione solo con l’omicidio di Cucchiara. Raggiunto a casa sua da Montalbano, viene nuovamente arrestato e quindi riportato in carcere, non prima di rivedere (e di baciare) per l’ultima volta Emma.
Il Commissario Montalbano – Tocco d’artista: il cast
Abbiamo visto la trama, ma qual è il cast del sesto episodio de Il Commissario Montalbano: Tocco d’artista? Ritroviamo già tanti dei personaggi più amati della serie, a cominciare ovviamente dal suo protagonista, interpretato da Luca Zingaretti. Di seguito tutti gli attori e i relativi personaggi interpretati. La regia è di Alberto Sironi.
- Luca Zingaretti: Salvo Montalbano
- Katharina Bohm: Livia Burlando
- Peppino Mazzotta: Fazio
- Angelo Russo: Catarella
- Davide Lo Verde: Galluzzo
- Isabell Sollman: Ingrid
- Roberto Nobile: Nicolo’ Zito
- Cesare Bocci: Mimi’ Augello
- Giovanni Guardiano: Jacomuzzi
- Angelica Ippolito: Signora Luparello
- Marcello Perracchio: Dott. Pasquano
- Sy Fatou: Adanna
- Francesco Stella: Agente Gallo
- Pietro Biondi: Il Questore