Grande Fratello Vip, la lettera di Marco Bellavia: “Io nel letto a leccarmi le ferite, voi agghindati in tv”
Grande Fratello Vip, la lettera di Marco Bellavia ai concorrenti
La puntata del Grande Fratello Vip di ieri, giovedì 6 ottobre 2022, si è aperta con una lettera di Marco Bellavia per i concorrenti. Prima però il conduttore del reality, Alfonso Signorini, ha informato gli spettatori sulle condizioni di salute dell’ex gieffino e ha fatto sapere che appena potrà, tornerà in studio: “Marco ci sta seguendo. So che prestissimo sarai da noi e noi con questo applauso vogliamo darti un abbraccio calorosissimo. Questa sera è in arrivo una novità molto importante, Marco – adesso che sta un po’ meglio – ha avuto modo di riflettere. Ha voluto scrivere una lettera rivolta ai suoi compagni di avventura. Vi preannuncio che la sua è una riflessione molto amara, piena di cuore, di emozioni, ma fa anche considerazioni amare, sofferte”.
Alfonso Signorini, poi, si è collegato con i vipponi e ha detto loro: “So che vedere in diretta quelle immagini (di Marco Bellavia, ndr) vi ha scioccato e vi ha fatto rendere conto di quanto ha sofferto. Però, siete stati complici di una sofferenza inaudita. Voglio dirvi che Marco è a casa sua, ci sta guardando. Piano piano si sta rimettendo in sesto. Già questa è una bella notizia. La seconda notizia è che presto tornerà da voi, perché vuole vedervi, non come concorrente però. Sente la necessità di guardarvi in faccia e parlarvi”. Quindi la lettera che Bellavia “ha faticato non poco a scriverla, ha sofferto e ci ha anche pianto sopra, non è una lettera sdolcinata. È una lettera a volte anche dura, ma credo che ve l’aspettiate”. Ecco il testo integrale:
“Cari Alfonso, Orietta, Sonia, Giulia e cara Pamela, cari coinquilini, anzi ex coinquilini, ho guardato da casa la scorsa puntata, l’ho guardata da casa mia e mi faceva una certa impressione osservarvi dall’esterno, senza essere più con voi. Voi lì tutti agghindati, pronti per la serata di gala e io nel mio letto a leccarmi le ferite di giorni dolorosi che ancora oggi faccio fatica a dimenticare. Mi scorrevano davanti agli occhi i vostri volti, i vostri sorrisi. Forse eravate già pronti e lo capisco, a voltare pagina, a dimenticare, perché in televisione succede spesso così. Tutto si consuma in fretta. Si cambia registro come niente. Però non è andata così. Mano a mano che i minuti passavano e Alfonso continuava il suo racconto, i vostri volti sono cambiati. Si sono materializzati i casi di Ginevra e di Ciacci, per la prima volta sono state usate parole pesanti come branco, bullismo, per la prima volta si è parlato di indifferenza al dolore, di incapacità di rispondere a una richiesta di aiuto. Il mio dolore, la mia richiesta d’aiuto. E all’improvviso ho capito, anche attraverso il vostro disagio, di essere riuscito in qualcosa di grande. Mettere a disposizione di chi ci guardava la mia esperienza di vita, le mie debolezze, i miei stessi demoni. Volevo lanciare un messaggio, quello che solo insieme si può soffrire di meno, solo condividendo un dolore, lo rendiamo meno pesante e insopportabile. Davanti alle immagini che scorrevano alcuni di voi erano imbarazzati, altri indifferenti, altri pietrificati dal dolore. Vi siete accorti tutti d’un tratto di quello che avevo provato, di quello che era successo, di quello che alcuno di voi avevano fatto, un pugno nello stomaco. Non giudico nessuno, il giudizio spetta solo a Dio e alle nostre coscienze. Presto ritornerò a guardarvi negli occhi, per un confronto sereno che aiuti a costruire e a completare il messaggio che volevo lanciare. Non c’è bisogno di fuggire nella casa come qualcuno di voi ha fatto o di rimanere facendo finta di niente, come se nulla fosse successo, come qualcuno di voi continua a fare. C’è bisogno di condividere, se poi guardandoci negli occhi qualcuno li abbasserà, non sarà colpa mia. Vi abbraccio Marco”.