Gianni Bella, la malattia che ha colpito l’artista
Gianni Bella, la malattia che ha colpito l’artista
Qual è la malattia che ha colpito Gianni Bella, il fratello di Marcella? Il 15 gennaio 2010 l’artista è stato colpito da un ictus e ricoverato presso l’ospedale San Giorgio di Ferrara, centro specializzato nella riabilitazione. Dopo una degenza durata sette mesi, è stato dimesso grazie ai notevoli miglioramenti ottenuti e si è messo subito al lavoro insieme all’amico Mogol e a Geoff Westley per ultimare l’opera teatrale Storia di una capinera, tratta dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga, a cui Bella attendeva dal 2006.
Nel 2011 la sua canzone Rinascimento, composta con Mogol poco prima dei suoi problemi di salute, viene interpretata da un commosso Gianni Morandi al Festival di Sanremo, proprio per rendergli omaggio.
Nel 2014, superata la convalescenza, scrive la sua prima composizione autobiografica. Il testo, firmato da Stefano Pieroni, fa indiretto riferimento alla sua storia, senza trascurare l’episodio della malattia. Tale brano viene presentato ai provini per il Festival di Sanremo 2015 dalla sorella Marcella, ma sarà scartato.
L’8 marzo 2015, al Teatro Dal Verme di Milano, si è tenuta una serata evento fortemente voluta da Marcella Bella in onore del fratello Gianni. Il concerto, intitolato Una serata Bella… per te Gianni, ha visto la partecipazione di artisti da tempo vicini ai fratelli Bella come Loredana Bertè, Umberto Tozzi, Mario Biondi, Mario Lavezzi e di alcune nuove voci del panorama italiano, quali Annalisa e Deborah Iurato. Scopo dell’evento è stato ripercorrere, sin dalle prime composizioni, la carriera di Gianni Bella, senza trascurare i successi scritti per altri artisti, primo tra tutti Adriano Celentano; molti i duetti ai quali Marcella ha dato vita assieme ai colleghi. Il 9 giugno 2015 il concerto è stato trasmesso in prima serata su Rete 4 ottenendo un ascolto superiore alla media di rete.
Marcella Bella ha parlato della malattia del fratello, Gianni: “È sempre stato il mio idolo, ma persino dopo quell’evento mi ha dato l’ennesima lezione di vita. Avrebbe potuto diventare depresso, egoista, si sarebbe potuto incattivire. Tutte cose legittime. Invece, ha affrontato l’ictus con dignità. Nei primi tempi, quando mi scoraggiavo preoccupata, mi dava un colpetto con la mano sinistra sulla coscia, come per dirmi che stava bene”.
“L’ictus gli ha colpito la porzione di cervello delegata alla parola, ma non quella alla musica – ha chiarito Marcella –. Quando lo chiamo, io parlo come un fiume e lui dice ‘sì, sì, no, no’. Poi comincia a farfugliare e allora mi faccio passare sua moglie che è una interprete bravissima. Dopo l’ictus aveva paura di riavvicinarsi al pianoforte, teme lo stress. Però canticchia, emettendo dei suoni. Una volta ha improvvisato una melodia, l’ho registrata con il telefonino e ho coinvolto gli altri due fratelli per metterla in musica e scrivere il testo. Quella è la nostra canzone”.