Fedez invia alla Commissione di Vigilanza Rai una mail con tre pagliacci
Continua la querelle tra Fedez e la Rai dopo il Concerto del Primo maggio. Dopo le accuse di diffamazione lanciate dalla Rai, che ha deciso di querelarlo, il cantante ha chiesto di essere ascoltato in Commissione di Vigilanza. La richiesta di Fedez, però, è stata rifiutata, e al rapper è stato chiesto di inviare una memoria per comprendere le sue ragioni. Il presidente Alberto Barachini ha invece deciso di ascoltare nuovamente il direttore di Rai 3 Franco Di Mare.
Il marito di Chiara Ferragni non l’ha presa benissimo, per usare un eufemismo, e ha inviato al presidente della Commissione di Vigilanza Rai una mail con tre emoji a forma di pagliaccio. A modo suo, quindi, Fedez ha risposto alla richiesta della bicamerale di inviare una memoria sui fatti accaduti prima del suo intervento sul palco del Concertone. Come ricorderete, durante il suo discorso il rapper aveva attaccato la Lega, e in particolare alcuni suoi esponenti che avevano utilizzato espressioni omofobe, sottolineando l’importanza di arrivare all’approvazione della legge Zan.
“Ho inviato al dott. Fedez una lettera con la quale ho rinnovato l’invito a trasmettere una memoria, nella forma che reputa più appropriata. Lui si è mostrato irrispettoso delle istituzioni rispondendo con tre emoticon di clown”, ha attaccato il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai Barachini. “Con la medesima lettera – prosegue Barachini – ho altresì comunicato al dott. Fedez la decisione, adottata all’unanimità dalla Commissione nella seduta di ieri sera, di non procedere alla sua audizione, in considerazione del quadro normativo e regolamentare che disciplina l’attività e la sfera di competenza dell’organismo da me presieduto, nonché di motivi di opportunità, per la recente scelta della Rai e dello stesso Fedez di adire le vie legali. Io e la Commissione che presiedo abbiamo, pertanto, rispettato il dott. Fedez e tutelato la sua posizione. La sua risposta denota, invece, una mancanza di rispetto dell’istituzione parlamentare e della Commissione che mi onoro di presiedere. Di questo sono amareggiato”. Anche Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, attacca Fedez: “Insulta la Commissione di Vigilanza Rai e si traveste da Totò: ‘Lei non sa chi sono io’. Come passare da una doverosa denuncia di censura ad un esempio di arroganza istituzionale”.
La stessa emoji dei pagliacci era stata usata da Fedez sui social quando aveva appreso dell’audizione negata: “Paura eh? Questi erano quelli del “serve un contraddittorio”. “Il leghista che ieri ha annunciato la querela della Rai nei miei confronti diceva questo: ‘Ci siamo già dichiarati disponibili ad accogliere la richiesta di Fedez di venire in Vigilanza’”, ricorda il cantante riferendosi alla querela della Lega annunciata dal capogruppo del Carroccio in Vigilanza, Massimiliano Capitanio. Ma “oggi – prosegue Fedez – si rifiutano di ascoltare la mia versione dei fatti in Commissione. Ne prendo atto. Non credo ci sia nulla da aggiungere”. Ma Capitanio replica: “Ci impegneremo – dice – affinché si provveda ad una riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo, quanto mai necessario di fronte a casi come quello recente di Fedez“.