E.T. L’Extraterrestre, le curiosità del film di Steven Spielberg
E.T. L’EXTRATERRESTRE – Quello che era nato come uno stupido film alla Disney si è poi affermato come uno dei migliori classici della storia del cinema. E.T. L’extraterrestre di Steven Spielberg ha riempito l’infanzia di tante generazioni, a partire dagli anni ’80.
Il dolce alieno che ha commosso il mondo intero nel lontano 11 giugno 1982 oggi è ancora una grande certezza. La pellicola vinse 2 Golden Golden e 4 premi Oscar (su 9 nomination).
E.T. è uno di quei film di cui non si può fare a meno, motivo per cui abbiamo deciso di proporvi qualche curiosità che forse non conoscevate.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 1
Alle origini, l’immagine del dolce alieno era stata invece sostituita con uno scenario dell’orrore. Spielberg infatti affidò al truccatore Rick Baker (nome conosciuto per l’universo di Star Wars) un compito ben preciso: creare alieni malvagi che avrebbero dovuto spaventare a morte la famiglia felice protagonista.
Il titolo pensato inizialmente era infatti Night Skies. Per fortuna, poi, Spielberg ha cambiato rotta e il copione ha subito un drastico cambiamento.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 2
Un’altra curiosità riguardo questo film è che E.T. è frutto dell’infanzia del suo regista. Spielberg aveva 14 anni quando parlava con un alieno frutto della sua immaginazione, una versione alternativa dell’amico immaginario che andò a riempire il vuoto causato dal divorzio dei genitori.
Il passaggio successivo, e cioè l’amicizia tra un bambino e un alieno, venne in mente al regista guardando The Black Stallion, il film del 1979 che pone al centro la storia d’amicizia tra un ragazzo e un cavallo.
I primi spunti per E.T. arrivarono mentre Spielberg girava “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, un film del 1977.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 3
Inizialmente, Spielberg presentò il suo E.T. con il nome di Poltergeist. Lo portò alla Columbia Pictures e tornò a casa con un rifiuto: il suo fu definito “uno stupido film della Disney”. Ma Spielberg non si fermò, si armò di coraggio e andò alla Universal Pictures, con la quale portò avanti il progetto e a casa la vittoria.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 4
Ma com’è fatto E.T.? Spielberg affidò li compito di scrivere la sceneggiatura a Melissa Mathison, che doveva elaborare un alieno brutto ma non spaventoso: “Un po’ come una tartaruga senza guscio. L’amore e l’affetto che volevamo mostrare non si basava sull’essere carini”.
Il regista si affidò alle sapienti mani di Carlo Rambaldi, lo stesso burattinaio che aveva contribuito a “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, per realizzare un alieno infantile e vecchio al tempo stesso.
Furono assemblati diversi modelli di E.T., costituiti da uno scheletro di alluminio e ferro, ricoperti da strati di fibra di vetro, poliuretano e gomma. Il costo complessivo di costume e teste? Fu di tre mesi di lavoro e un milione e mezzo di dollari, un film che complessivamente è costato 10 milioni e mezzo di dollari.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 5
L’alieno più tenero della storia del cinema ha la voce di Pat Welsh, ingaggiata per 380 dollari. Elliott, il bambino protagonista, ottenne la parte invece su 300 teenager, ma sapete perché? Il piccolo Henry Thomas si commosse davvero durante il suo provino all’idea che il governo gli strappasse via E.T. Per affrontare la scena, il bambino pensò al suo cane morto tre anni prima.
Altra piccola chicca del cast è Drew Barrymore, l’avevate riconosciuta come la piccola Gertie? Ai provini per lo stesso ruolo si presentarono anche Juliette Lewis e Sarah Michelle Gellar.
E.T. L’Extraterrestre | Curiosità 6
Sul set vigeva la sicurezza, quindi inizialmente il progetto fu intitolato “A Boy’s Life”. La celebre scena dei due che volano in bicicletta con la luna di sfongo è una citazione a “Miracolo a Milano” di De Sica, un film amatissimo da Spielberg, ma anche a “Le avventure di Peter Pan”.
E chi si è chiesto quanti anni avesse E.T., la risposta è – secondo la sceneggiatura – oltre 10 milioni, anche se altre fonti parlano di appena 900 anni.