Addio a Elda Lanza, la prima presentatrice televisiva italiana
Addio a Elda Lanza, la prima presentatrice televisiva italiana
Addio a Elda Lanza, scrittrice e giornalista conosciuta al grande pubblico come prima presentatrice della Rai e poi come “nuova signora del giallo italiano” grazie al successo di ‘Niente lacrime per la signorina Olga’ , ‘Il matto affogato’, Il venditore di cappelli ed altri titoli ancora pubblicati dalla casa editrice Salani.
Si è spenta questa mattina, domenica 10 novembre, a Castelnuovo Scrivia, dove ormai risiedeva da anni, dopo aver vissuto a lungo a Milano. Ad annunciare la morte lo scrittore e giornalista Mariano Sabatini. ”Dopo una brevissima malattia, la prima presentatrice della tv (il termine fu coniato per lei), giornalista e scrittrice, si è spenta con accanto il figlio Max e il marito Vitaliano Damioli a Castelnuovo Scrivia, dove ormai risiedeva”.
Aveva 95 anni, essendo nata il 5 ottobre 1924 a Milano.
Chi era Elda Lanza
Elda Lanza sarà sempre ricordata come la prima presentatrice italiana in tv. Attiva nel movimento femminista e precoce giornalista, dopo aver studiato alla Cattolica di Milano e alla Sorbona di Parigi, Lenza nel 1952 fu contattata dai dirigenti della nascente televisione pubblica italiana per diventare la prima presentatrice in tv.
Lenza è stata il volto dei primi programmi sperimentali come Vetrine (rubrica di moda).
Si è assentata dalla tv per un breve periodo lavorando come testimonial nella pubblicità, ma è tornata a condurre poi la trasmissione di consigli librari per ragazzi Avventure in libreria.
Esperta di galateo, Elda Lanza ha pubblicato il best seller Signori si diventa per Mondadori ed è stata docente in storia del costume tenendo corsi sulla materia.
Ha sposato il pubblicitario Vitaliano Damioli e ha avuto un figlio, Max.
Elda Lanza ha vinto alcuni premi: nel 2013 le venne attribuita la targa di merito Città di Giulianova nell’ambito del festival della Letteratura.
Nel dicembre 2013 il presidente Giorgio Napolitano la nominò commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.