Bonolis vuole il ritorno del pubblico in studio
Non è certo il primo dei problemi dell’umanità in questo momento, ma la domanda è lecita: sta per tornare il pubblico negli studi televisivi, in vista di settembre, con la canonica ripresa delle ostilità delle grandi reti? Le platee si sono da tempo svuotate causa Covid-19 e lockdown, ma ora – per l’autunno – quali sono le nuove direttive?
Sul fronte Rai, alla data di oggi (26 agosto 2020), la presenza di pubblico negli studi resta “vietata”. Per molti programmi in onda persino l’ospite viene spesso separato fisicamente dal conduttore, e piazzato in uno studio accanto a quello principale simulando un collegamento. E alcuni game-show estivi hanno studiato formule singolari, come una rosa di spettatori in collegamento Skype o Zoom nelle caratteristiche finestre, per aumentare almeno virtualmente il “calore” programma. Obiettivo centrato? Mah.
Viale Mazzini sta però studiando e valutando il modo di reintrodurre presto il pubblico, rispettando le regole: distanziamento di due metri (sia lineare che fronte-retro) tra le persone sedute, e mascherina. Ciò comporterebbe una riduzione di circa 2/3 delle platee tv, in una sorta di macchia di leopardo forse un po’ tristanzuola a vedersi. Se non eliminando le sedie vuote. Ma tant’è. Questa in Rai viene ritenuta una condizione necessaria per riavere gente in sala. L’altro problema è garantire il rigoroso tracciamento dei presenti, che sino a pochi mesi fa pare fosse ai minimi termini. Per realizzarlo in modo “blindato” e semplice operativamente si valuta di ovviare con un maggiore ricorso a elenchi di figuranti pagati, quasi spariti negli ultimi anni pressoché ovunque per contenere i costi.
Tutto ciò però è probabile che si verifichi non prima di ottobre. Settembre viene considerato un mese ancora dedicato a studiare gli sviluppi della situazione, anche per ciò che riguarda l’andamento della pandemia.
In casa Mediaset (dove la situazione è al momento pressappoco la stessa) si registra la presa di posizione di Paolo Bonolis, che a quanto sembra ha posto come condizione per il suo ritorno in onda il fatto di poter riavere il pubblico. Ne ha assoluto bisogno. A costo di posticipare la messa in onda di “Avanti un altro!”. Lo stile molto fisico del conduttore romano e il tipo di programmi che realizza, che fanno ampio ricorso a una varia umanità folkloristica d’ambiente (tranne “Il senso della vita”, al momento non previsto), renderebbero indispensabile il fattore umano.
Un’altra conduttrice che patisce molto l’assenza della platea è Barbara D’Urso, ma a differenza di Bonolis la signora accetta di andare in onda anche senza, com’è stato a fine stagione anche per il Live serale. Si parla intanto dell’imminente ripartenza di “Chi vuol essere milionario?” di Gerry Scotti con uno sparuto drappello di spettatori in sala pescati addirittura in bacini di intere famiglie e congiunti, per ridurre al minimo i rischi.
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