Le amministrative bloccano le nomine Rai. E la rivoluzione auspicata da Draghi ancora non si vede
Rai di tutto di più. O forse no. Perché tutti si aspettavano molto di più dalla nuovissima accoppiata Soldi-Fuortes. Ma “la Rai non è il Teatro dell’Opera”; questa la frase più gettonata su e giù per i piani (alti e bassi) di viale Mazzini. Dove (soprattutto ai piani alti) si aspetta l’indicazione dei partiti per procedere, rigorosamente dopo il voto delle amministrative, agli avvicendamenti dei direttori di rete e TG.
Mentre su tutto il resto (tagli, accorpamenti, uomini di struttura) i vertici Rai decideranno in autonomia. Il rischio però qual è? Che fino al ballottaggio delle amministrative non si toccherà palla. Poi arriverà l’elezione del presidente delle Repubblica, poi forse si andrà alle elezioni anticipate… Insomma, in Rai come al solito, tutti cominciano a pensare che alla fine cambierà poco o nulla. Con buona pace di Mario Draghi che si aspetta invece grandi cose: “Aspetta e spera” commenta ora qualcuno.
Nel frattempo, Ludovico di Meo ha fatto domanda per il job posting di Rai San Marino. Per la successione i due nomi più probabili sono Paolo Corsini, attuale vicedirettore e vicino a Fratelli d’Italia e Angelo Mellone, anche lui in quota FDI ed attualmente uno dei vice direttori di Rai 1.
La Lega potrebbe puntare su Marcello Ciannamea ma Salvini preferirebbe per lui la poltrona di direttore generale. In pista per la direzione di Rai 2 anche Annalisa Bruchi ma essendo “esterna” è un’ipotesi ritenuta più difficile. A viale Mazzini però hanno già fatto capire di voler puntare sulle risorse interne, anche per evitare eventuali problemi con la Corte dei Conti.
Capitolo Vaticanisti: dopo le durissime polemiche durate tutto il mese di agosto culminate con la marcia indietro dei vertici Rai, Andrea Vianello, direttore di Rai News 24, ha nominato Liana Mistretta vaticanista del canale h24 di mamma Rai. Prenderà il posto di Giancarlo Giojelli che è andato a fare il corrispondente a Gerusalemme.