Tutto su Alessandro Gassmann, il protagonista di Io ti cercherò: figlio, moglie, carriera
Tutto su Alessandro Gassmann, il protagonista di Io ti cercherò
Dal 5 ottobre 2020 su Rai 1 rivedremo Alessandro Gassmann nei panni del protagonista di Io ti cercherò, fiction della Rai che racconta la storia di un padre alla disperata ricerca della verità sulla morte del figlio. Una serie tv molto sentita dall’attore che in questi giorni ne ha parlato in diverse interviste. Ma chi è esattamente Alessandro Gassaman (con due “nn” non una: Gassman)? Di seguito tutte le informazioni.
Biografia e carriera
Alessandro nasce a Roma il 24 febbraio del 1965, figlio degli attori Vittorio Gassman e Juliette Mayniel che si lasciano quando ha 3 anni. Debutta a 17 anni nel film autobiografico Di padre in figlio, scritto, diretto e interpretato con il padre Vittorio, con il quale poi studia recitazione presso la Bottega Teatrale di Firenze. Nel 1984 interpreta a teatro Affabulazione di Pier Paolo Pasolini. Nel 1996 Alessandro Gassmann inizia un sodalizio artistico con Gianmarco Tognazzi, inevitabilmente accostato a quello fra i rispettivi padri, che li ha visti recitare assieme nei film Uomini senza donne, Facciamo fiesta, Lovest, I miei più cari amici, Teste di cocco, Ex e Natale a Beverly Hills, nella versione teatrale di A qualcuno piace caldo e doppiare il cartone animato La strada per El Dorado.
Nel 1997 recita nel film Il bagno turco di Ferzan Özpetek. Viene poi scelto da Yves Saint Laurent come testimonial per la campagna pubblicitaria del profumo Opium e posa nudo per il calendario sexy 2001 della rivista Max; diviene inoltre testimonial per Lancia della Musa, e presta la sua faccia per il liquore Glen Grant. Successivamente partecipa a fiction TV come Piccolo mondo antico, Le stagioni del cuore, La guerra è finita e La sacra famiglia, partecipa negli Stati Uniti d’America al film d’azione Transporter: Extreme e in Italia al film drammatico Non prendere impegni stasera. Nel 2008 Alessandro Gassmann prende parte al film Caos calmo dove, per la parte del fratello del protagonista interpretato da Nanni Moretti, vince il David di Donatello per il miglior attore non protagonista, il Ciak d’oro, il Nastro d’argento e il Globo d’oro della stampa estera. Nello stesso anno adatta per il teatro il dramma La parola ai giurati, scritto da Reginald Rose nel 1954 e già oggetto di un film di Sidney Lumet del 1957: lo spettacolo viene riproposto anche nel 2009, anno in cui è nuovamente protagonista sul grande schermo di 4 padri single di Paolo Monico, Ex di Fausto Brizzi e Il compleanno di Marco Filiberti e sul piccolo di Pinocchio di Alberto Sironi.
Dal 2010 al 2014 è stato il direttore del Teatro stabile del Veneto Carlo Goldoni; nello stesso anno, insieme a Giancarlo Scarchilli, ha realizzato un documentario sul padre Vittorio a dieci anni dalla scomparsa, Vittorio racconta Gassman, presentato in apertura della Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2012 Alessandro Gassmann sostituisce Luca Argentero per cinque puntate alla conduzione del programma Le Iene su Italia 1. Nel 2013 al Bifest riceve il Premio Francesco Laudadio per la miglior opera prima e seconda per il film Razzabastarda. Nel 2017 dirige il film Il premio, di cui è anche interprete assieme a Gigi Proietti.
Alessandro Gassmann: vita privata, moglie e figlio
Alessandro Gassmann dal 1998 è sposato con l’attrice Sabrina Knaflitz, dalla quale nello stesso anno ha avuto un figlio, Leo, cantautore, vincitore della categoria giovani del Festival di Sanremo 2020. Proprio del figlio, Alessandro Gassmann ha parlato durante un’intervista a Domenica in lo scorso 4 ottobre, in occasione della presentazione di Io ti cercherò: “La sera che ha vinto Sanremo mi stavo sentendo male veramente, ho fatto un grido disumano e mi stavano per cacciare dall’hotel nel quale soggiornavo – ha raccontato -. Ho aperto la finestra e ne ho fatto un altro, non so perché, fuori! Lui fa il cantante e io faccio l’attore. Io mi faccio i fatti miei e lui fa la sua cosa benissimo. Ovvio che se mi chiedi chi è il miglior cantante pop italiano, ti dico Leo Gassman!”. L’attore ha poi ripercorso i momenti della sua infanzia, descrivendola come “fortunata, sono nato e cresciuto con due genitori molto amorosi nei miei confronti. Famiglia benestante, mi poteva andare molto peggio – ha detto Alessandro Gassmann -. Amavo stare molto da solo, non amavo festeggiare il mio compleanno. Non mi piaceva avere amichetti a casa. Oggi sono molto diverso. Ero geloso delle mie macchinine e delle mie cose, amavo molto stare a contatto con la natura e le case sugli alberi. Mia madre mi chiamava il ragazzino selvaggio come il film di Truffaut”.
Impegno sociale
L’incontro con Mara Venier è stato anche occasione affinché Alessandro Gassman potesse dare sfogo al suo impegno sociale, parlando di temi di attualità come il tema ambientalista e l’odio razziale, toccando il caso dell’omicidio di Willy Duarte. “Troppo spesso – ha detto l’attore – quando parliamo di questi drammi tendiamo ad etichettare come mostri quelli che li commettono. Ma dobbiamo capire da dove nascono. Dalla disinformazione, dalla non sufficiente presenza dello Stato nelle periferie delle città italiane. Dobbiamo cercare di trovare delle soluzioni”.