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Home » Spettacoli

La vera storia dell’uomo che partì per il Pakistan per uccidere bin Laden che ha ispirato il nuovo film di Nicolas Cage

Immagine di copertina
Il protagonista della storia Gary Faulkner

Gary Brooks Faulkner nel 2010 volò in Pakistan per scovare e uccidere il leader di Al-Qaeda

Una storia da film. Il 25 luglio 2018 nei cinema italiani arriverà “Io, Dio e bin Laden”, pellicola – diretta dal regista di “Borat” e che vede la presenza nel cast di Nicolas Cage – ispirata a una storia vera: quella di Gary Brooks Faulkner. Chi è? Il cittadino americano che nel 2010 decise di partire da solo per il Pakistan per scovare e uccidere Osama bin Laden.

L’uomo, partito dall’aeroporto di Denver (Colorado, Stati Uniti) armato di un coltello, una pistola, una spada, alcuni passaggi della Bibbia, dell’hashish e un paio di occhiali per la visione notturna, arrivò in Pakistan dove – come raccontò il New York Times – prese una stanza all’Ishpata Inn della valle di Bumburet in una zona isolata da tutto e da tutti.

Il giorno seguente Gary fu ritrovato dalle forze dell’ordine nei pressi del villaggio di Sheikhanandeh: spaventato e determinato a difendersi fino alla morte. In particolare minacciò di uccidere chiunque gli si fosse avvicinato, salvo poi optare per la resa.

La polizia pakistana prese così in custodia Faulkner, prima nel distretto di Chitral, poi a Peshawar. Lo statunitense, in condizioni di salute precarie a causa di una insufficienza renale (la stessa malattia che aveva bin Laden), fu poi rispedito negli States dove fu più volte intervistato dai media americani.

Dopo questa vicenda si venne a sapere che Faulkner, di professione carpentiere, si era recato più volte in Pakistan e aveva frequentato spesso la zona di Chitral tra il 2007 e il 2010.

La famiglia era da tempo a conoscenza dello strano hobby di Gary, un uomo mite, ma determinato e molto, molto patriottico.

Un piano dettagliato che l’uomo aveva confidato a familiari e amici e messo in pratica mettendo da parte il denaro guadagnato al lavoro.

Una dedizione assoluta che permise all’uomo di pagarsi numerosi viaggi verso il confine dell’Afghanistan a partire dal 2002. Una volta sul posto si “mimetizzò” indossando abiti locali e facendosi crescere una lunga barba.

Il viaggio del 2010, interrotto prima del tempo dalle forze di polizia del Pakistan, doveva essere il sesto e ultimo per Faulkner. L’estremo tentativo di trovare bin Laden che Gary si concesse vendendo buona parte dei propri attrezzi di lavoro.

A trovare e uccidere il capo di Al-Qaeda (nascosto a Abbottabad in Pakistan) ci pensarono poi nel 2011 (per l’esattezza il 2 maggio) i “professionisti”: le forze speciali statunitensi. Ma questa è un’altra storia, forse.

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