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Sergio Castellitto replica alle accuse sulla gestione del Centro Sperimentale: “Lavoro a titolo gratuito. E non ho licenziato nessuno”

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Castellitto replica alle accuse sulla gestione del Centro Sperimentale

L’attore Sergio Castellitto replica alle accuse sulla gestione del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui è presidente da un anno, con una lettera inviata al Corriere della Sera.

“Dopo la raffica di attacchi subiti in questi giorni – scrive l’attore e regista – ritengo sia mio diritto rispondere punto per punto”.

Nei giorni scorsi, infatti, Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra ha annunciato un’interrogazione al ministro della Cultura Alessandro Giuli accusando Castellitto di aver sperperato denaro pubblico attraverso trasferte e incarichi anche alla moglie, la scrittrice Margaret Mazzantini, e di aver licenziato 17 collaboratori. Accuse alle quali Castellitto ha replicato punto per punto ritenendole “infondate”.

L’attore, anzitutto, nega di aver licenziato i 17 collaboratori. “Questi collaboratori, verso i quali ho il massimo rispetto, avevano un contratto a tempo determinato, per un progetto di digitalizzazione, in scadenza a luglio. Il dirigente Stefano Iachetti con un’iniziativa autonoma ha inviato un contratto di assunzione a tutti i diciassette. Decisione che spetta solo al direttore generale dietro approvazione del CDA e del presidente, che nelle assunzioni devono rispettare precisi bandi di selezione e verificare se la Fondazione abbia le coperture finanziarie. A seguito dell’apertura di un procedimento disciplinare, il Consiglio di amministrazione, all’unanimità, ha deciso di rimuovere il dirigente dall’incarico, come sarebbe avvenuto in qualunque azienda perché venuto meno il vincolo fiduciario”.

Sulle consulenze, invece, Sergio Castellitto afferma: “Tutti i presidenti che mi hanno preceduto hanno assunto consulenti e avvocati di loro fiducia. I nuovi contratti, per altro a consumo, hanno semplicemente sostituito i vecchi contratti in scadenza. Ho chiamato lo studio di consulenza KPMG che ha lavorato gomito a gomito insieme ai dirigenti interni e ai consulenti per ristrutturare il precedente piano del PNRR che era stato considerato inadeguato. Dopo mesi di lavoro abbiamo ottenuto poche settimane fa il nullaosta del MEF sul nuovo piano. E questo è un grande successo. Il Centro Sperimentale potrà beneficiare di 25.528.977 milioni di euro da investire in formazione, eventi, ristrutturazione urbanistica, tecnologia e attrezzature”.

Riguardo alla consulenza della moglie Margaret Mazzantini, l’interprete chiarisce: “Ho organizzato la manifestazione Diaspora degli artisti in guerra che ha avuto una grandissima partecipazione. Margaret Mazzantini è stata chiamata, come ospite esterno, in relazione all’incontro con lo scrittore David Grossman. Inizialmente il CSC ha proposto un altro nome alla casa editrice su cui però non c’è stato un accordo. Mazzantini è stato nome gradito a Grossman, dal momento che tra i due autori esisteva una conoscenza pregressa. Ha percepito la cifra di quattromila euro lordi come tutti gli altri ospiti della rassegna. Non svolge nessuna attività di consulenza presso il CSC”.

Su Villa Gallo, la dimora affittata dall’attore in occasione del Festival del Cinema di Venezia, il regista chiarisce: “Per il soggiorno a Venezia durante la Mostra, ho rinunciato alla camera a mia disposizione all’Hotel Excelsior e ho deciso di soggiornare, con la mia famiglia, a Villa Gallo che era stata affittata come base operativa del CSC. Prima del mio arrivo, infatti, vi hanno soggiornato, tra gli altri, alcuni operatori che hanno contribuito all’allestimento della mostra su Marcello Mastroianni. In qualità di presidente, all’inizio del mio mandato, mi è stata consegnata una carta corporate che ho utilizzato per la prima volta, a Venezia, dopo quasi un anno dall’insediamento, per il pagamento di quattro pasti singoli e quattro taxi-barca, per un totale complessivo di 731,50 euro. Molti trasferimenti li ho fatti in vaporetto come chiunque. Tra le tante attività svolte nei giorni del Festival di Venezia ho inaugurato la mostra «Marcello Come here» curata da Laura Delli Colli, accogliendo pubblico, giornalisti e autorità. Ho presenziato al premio Carlo Lizzani, invitato dal presidente dell’ANICA Francesco Martinotti alla presentazione del restauro de “La notte” di Michelangelo Antonioni, insieme al conservatore Stefano Della Casa. Ho partecipato al panel organizzato dalla Regione Veneto per riavviare il bellissimo progetto della sede del Centro Sperimentale di Venezia- San Servolo al quale sta lavorando da mesi il direttore della scuola Adriano De Santis e il suo team”.

“Vorrei chiarire anche la vicenda del Cinema Fiamma – aggiunge Castellitto – Il costo dell’acquisto fu coperto dalla precedente governance dai fondi ordinari con la garanzia che sarebbe poi stato rimborsato dal PNRR. Dopo il mio insediamento sono stato informato dell’impossibilità categorica di utilizzare fondi PNRR a tale fine. Considerando l’ulteriore carico economico per l’onerosa ristrutturazione del Fiamma, con grande dispiacere ci siamo visti costretti a rimetterlo in vendita. Dopo una regolare manifestazione di interesse pubblicata, abbiamo ricevuto un’offerta congrua che potrebbe consentire al Centro di recuperare la cifra spesa per l’acquisto”.

Sergio Castellitto, inoltre, ha anche affrontato la questione della conservazione delle pellicole incendiabili affermando: “È stata la prima emergenza che ho tentato di affrontare. La loro precarietà è un problema sempre esistito, come testimoniano i molteplici incendi del passato. Dopo l’ultimo episodio di giugno, ho adottato misure di vigilanza. Grazie alla mediazione del responsabile per i rapporti istituzionali Angelo Tumminelli e dell’ingegnere Marco Bernardini abbiamo ottenuto da parte del Ministero uno spazio finalmente idoneo all’interno del Comprensorio militare Polmanteo di Tor Sapienza”.

Nel sottolineare che il suo incarico è titolo gratuito, Sergio Castellitto conclude non escludendo un suo addio al Centro Sperimentale: “Lavoro, con tutto il mio impegno, a titolo completamente gratuito. E questo non l’ho mai visto scritto da nessuna parte. La mia permanenza al Centro Sperimentale costa un paio di caffè al giorno. Sono sistematicamente attaccato soltanto perché sto cercando di fare ordine e probabilmente ho smosso acqua stagnante da molti anni”.

“Ho resistito per amore degli studenti, ma non so per quanto ancora, perché onestamente voglio tornare a fare il mio mestiere. Certamente resterò fino a quando sarà necessario per ricomporre un clima di dignità e indipendenza da qualsiasi strumentalizzazione. Anche in difesa di tutti i docenti, dirigenti, dipendenti preparati e per bene che lavorano da anni per rendere il CSC un’eccellenza della formazione cinematografica nel mondo. E di un CDA onesto e coeso che non mi ha mai fatto sentire solo. Nella mia vita ho incontrato conflitti e armonie ma combatterò sempre la ferocia travestita da indignazione”.

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