Sanremo via dalla Rai? Da Mediaset alla Warner con il ritorno di Amadeus: cosa può succedere adesso dopo la sentenza del Tar
Sanremo via dalla Rai: cosa può succedere dopo la sentenza del Tar
Una sentenza del Tar della Liguria ha stabilito che l’affidamento diretto alla Rai da parte del comune di Sanremo dell’organizzazione del Festival è illegittima.
Se l’edizione 2025, così come stabilito dal Tar è salva dal momento che, così come dichiarano i giudici, “risulterebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole incidere sull’edizione del Festival già svolta e sull’edizione che si svolgerà tra pochi mesi”, non è ancora chiaro quello che potrebbe accadere a partire dal 2026.
La sentenza, infatti, ha stabilito che per il futuro il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante pubblica gara, aperta agli operatori del settore interessati.
Il Festival di Sanremo rischia quindi di allontanarsi dalla Rai? Tecnicamente sì anche se l’ipotesi più probabile è che Viale Mazzini riesca a rinnovare la convenzione spendendo più soldi.
Perdere la kermesse, però, sarebbe economicamente molto più disastroso per la tv di Stato dal momento che, l’ultima edizione, ha portato 60 milioni di euro di ricavi pubblicitari a fronte di una spesa che si aggira intorno ai 20 milioni.
“Per la Rai non avere più Sanremo sarebbe una perdita enorme, gigantesca, sotto tutti i punti di vista. Parliamo di milioni e milioni persi dal punto di vista degli introiti pubblicitari, e un danno di immagine sarebbe un disastro – ha dichiarato Pippo Baudo a La Repubblica – È molto triste essere arrivati a questo punto. A livello popolare, per il servizio pubblico, è l’ultimo evento rimasto. È un pezzo di storia”.
Ma il Festival di Sanremo può davvero andare in onda su un’altra rete? In teoria sì. Sempre secondo La Repubblica sono due i gruppi editoriali che avrebbero la forza e l’appeal per farlo: Mediaset e Warner Bros. Discovery. Non solo per una questione economica ma anche per gli artisti da mettere in campo con conduttori quali Maria De Filippi, Gerry Scotti e Paolo Bonolis per quanto riguarda il Biscione e Amadeus e Fabio Fazio per il gruppo editoriale che controlla, tra le altre cose, il canale Nove.