Selvaggia Lucarelli a Virginia Raffaele: “Smetti di essere istituzionale, facci ridere”
Con garbo e tatto, la giornalista sprona la conduttrice del festival a lasciarsi andare, a togliersi la maschera istituzionale e a mettersi quella che le sta meglio
Si sa, il Festival di Sanremo è un appuntamento immancabile, un po’ per tutti. È l’evento nazional popolare per antonomasia ed è difficile che qualcuno si sottragga dal vederlo e dal commentarlo. Soprattutto se quel qualcuno è Selvaggia Lucarelli, che, sulla sua pagina Facebook, in questi giorni effervescenti di festival, si lascia andare a un commento diretto alla regina dell’evento: Virginia Raffaele.
Con garbo e tatto, la Lucarelli, quasi da amica, sprona la conduttrice del festival a lasciarsi andare, a togliersi la maschera istituzionale e a mettersi quella che le sta meglio: quella dell’imitatrice che fa ridere. “Virginia Raffaele è una ragazza talentuosa sul palco e adorabile fuori dal palco”, scrive Selvaggia Lucarelli in un post lunghissimo apparso al termine della seconda serata di festival. “Se fossi la sua migliore amica e manager e fidanzato e madre, le direi questo: Virginia, di conduttrici brave, fighe, bravine, discrete, che se la cavano ce ne sono a manciate”, continua.
“Di donne belle che fanno ridere che sanno mettere e togliere maschere e diventare qualcun altro e far ridere e deformare e esasperare personaggi ci sei tu. C’era la Guzzanti ma è appannata, c’era la Cortellesi ma a un certo punto ha scelto la strada più noiosa”, avverte la Lucarelli.
E ancora: “Tu hai un talento unico. Senza doppioni. Non ti sentire stretta in quel talento, perché in quel vestito lì stai comoda solo tu. Lo so che poi a un certo punto una dice ‘Tutti parlano di me ma al bar non mi riconoscono’ o ‘So cantare ballare interpretare personaggi, perché non dovrei saper dire Ecco a voi Riccardo Cocciante?’. O ‘Perché io devo essere quella che arriva e intrattiene 10 minuti gli ospiti, anziché la padrona di casa?'”.
“Semplice. Perché il tuo punto di forza non sta nell’istituzionale, sta nella rottura. Perché tu non sei il bel vestito, la scaletta, i buonasera, le gag da musical. Tu sei i nostri, i loro difetti. Sei quello che ci rende ridicoli. Nudi. Scemi”, sprona ancora la Lucarelli, che precisa poi: “La tua bellezza non è il tuo valore. È il tuo valore aggiunto. Non ci puntare. Non dobbiamo dire ‘che figa la Raffaele’. Dobbiamo dire ‘è anche figa la Raffaele’. Ce ne dobbiamo ricordare alla fine, quando abbiamo finito di ridere e di spellarci le mani per gli applausi”.
“E se in futuro avrai dei dubbi su cosa sia giusto per te, pensa questo: non accettare mai un ruolo in cui sei tu quella che deve annunciare la pubblicità. Detto questo, ti si vuole bene lo stesso”, conclude Selvaggia.