Rocco Siffredi, il figlio Lorenzo debutta nel mondo dell’hard
Rocco Siffredi, il figlio Lorenzo debutta nel mondo dell’hard
Rocco e Lorenzo Siffredi insieme per la regia di un film a luci rosse. Un evento molto atteso nel mondo della pornografia, che segna l’esordio di Lorenzo Tano nel settore dell’hard. Il film, intitolato Pure Neon, prevede la co-regia tra Rocco Siffredi, ormai da decenni un’icona del porno, e suo figlio Lorenzo, 24 anni, che ha curato in prima persona il soggetto e la sceneggiatura. Ben tre ore di epopea lesbian, suddivisa in quattro capitoli.
La pellicola è un chiaro remake del film Neon Demon di Nicolas Winding Refn. Lorenzo, che già da anni segue il padre sul set, ha anche affiancato Rocco alla regia. A caratterizzare l’opera è la presenza esclusiva di donne. Neanche l’ombra di attori, dunque, cosa che ha non poco stranito i fan di Siffredi.
In un’intervista a FQ Magazine, Siffredi padre ha raccontato come è nata questa collaborazione con suo figlio: “È iniziato tutto un paio di anni fa quando Lorenzo mi ha detto: papà usi delle videocamere di merda, non sai fare un film, sei il numero uno sul sesso d’accordo, ma usi materiali davvero pessimi”.
Lo stesso Rocco poi ha deciso di spronare il figlio: “Lorenzo ha studiato Economia, ma ha una grande passione per la tecnologia. Videocamere, immagini, fotografia. Però è un ragazzo introverso, timido. Lui fa cose ma non si espone, infatti non voleva la firma nella regia del film. ‘Mi hai fatto spendere 50mila euro di materiali nuovi, adesso devi fare qualcosa’, gli ho detto. Lui mi ha risposto: ‘A me non piacciono le fighe (attrici) che scegli, prendi sempre dei mostri’. Allora gli ho detto: ‘Lorenzo magari ci fossero delle modelle tipo Victoria’s Secret, nel porno ti devi riadattare, e comunque piace anche il non bellissimo, per questo la mia esperienza vale di più'”. Alla fine Lorenzo ha deciso di accettare, ma a una sola condizione: “A me non piacciono gli uomini voglio solo vedere donne”.
Siffredi senior però non ha mai diretto un film hard con sole attrici: “Gli ho detto: però te lo monti tu. Perché a me montare un film lesbian m’annoia: succede davvero poco. Lui è subentrato definitivamente: lo faccio solo se stai zitto e non mi rompi le palle. Gli ho fatto girare la prima scena da solo – ha spiegato Rocco – l’ha ripresa tutta da solo, però si vedeva che era un po’ senza esperienza. Da quel momento ho cominciato a riprendere io. Ho fatto la camera per tutto il film. Sono stato il suo occhio. Lui mi diceva esattamente cosa voleva”, ha aggiunto il porno attore al sito del Fatto Quotidiano.
Leggi anche: Un figlio di Rocco Siffredi: “Così, quel giorno, ho scoperto che i miei genitori erano porno-attori”