Lo scottante caso del Pollo alla piastra di Elisabetta Canalis è stato risolto (grazie a voi lettori)
Quando diciamo che voi lettori siete la nostra vera forza, non mentiamo. Ed ecco la prova. È proprio grazie a uno di voi che possiamo definire finalmente chiuso per sempre lo scottante caso del “Pollo alla piastra di Elisabetta Canalis“. Storico articolo fantasma del giornalismo italiano dedicato alla fantomatica ricetta fornita ai lettori dall’ex Velina di Striscia al quale abbiamo dedicato una fondamentale inchiesta pubblicata nei giorni scorsi e frutto di parecchio lavoro d’archivio. Uno sforzo finito con l’individuazione dell’anno di uscita del pezzo (2012) e l’esclusione certa del settimanale Diva e Donna (indicato erroneamente dalla stessa Canalis), ma purtroppo senza l’identificazione di un vero colpevole. Ebbene, si tratta senza ombra di dubbio del settimanale Dipiù, diretto da Sandro Mayer.
Dopo alcune testimonianze arrivateci a caldo da alcuni di voi (rese inservibili da un mancato riscontro cartaceo o digitale definitivo) che portavano verso la testata Dipiù Tv, sempre di Cairo Editore, ecco che un altro lettore, l’indomito segugio Simone Tortini, ha scoperto la copia incriminata: si tratta del numero 7 del 2012 di Dipiù. L’ha trovata in vendita nientemeno che su Ebay, dov’è tuttora disponibile a 17,99 euro più 5 di spese di spedizione. Il più dito più veloce a questo punto si porterà a casa il cimelio.
In copertina compaiono Francesco Renga, Nina Zilli, Emma Marrone e Pierdavide Carone, e nel taglio basso si strilla “Le ricette di cucina delle stelle di Sanremo. Con Dipiù potete preparare a casa vostra i loro piatti”. L’articoletto con la ricetta della Canalis compare in basso a destra in una doppia pagina interna che si apre con foto principale con Gianni Morandi, Rocco Papaleo (conduttori) ed Elisabetta Canalis, valletta in carica l’anno precedente, ma che quell’anno sostituì momentaneamente l’indisposta Ivana Mràzovà. È la luce in fondo al tunnel, amici. È una piastra che si accende illuminando finalmente la verità. Sarebbe interessante domandare ora anche a Morandi e Papaleo se siano stati contattati da qualcuno per fornire le loro ricette.