Il regista de “Il favoloso mondo di Amélie” è stato accusato di plagio
Il regista francese Jean-Pierre Jeunet avrebbe ricalcato le scene di un corto del 1993, Lucille et le Photomaton, simile in alcune parti al suo film cult "Il favoloso mondo di Amélie" del 2001
Il regista francese Jean-Pierre Jeunet è stato accusato di aver attinto da un cortometraggio degli anni Novanta per girare alcune scene del suo film cult “Il favoloso mondo di Amélie“, uscito nel 2001.
Era stato proprio Jeunet, il mese scorso, ad aver accusato il regista da premio Oscar Guillermo Del Toro, di aver copiato le scene di alcuni suoi film per la realizzazione del miglior film del 2018 “La forma dell’acqua”.
Jean-Pierre Jeunet, in un’intervista a Ouest-France, aveva dichiarato di aver personalmente contattato il collega Del Toro per rinfacciargli di aver copiato una scena presente in “Delicatessen“, il film con cui ha esordito dietro la macchina da presa nel 1991.
La scena “incriminata”, nel film di del Toro, è quella in cui i personaggi interpretati da Sally Hawkins e Richard Jenkins improvvisano, accomodati sul divano di casa Jenkins, una coreografia di tip-tap, al ritmo della colonna sonora del vecchio film di Jeunet in sottofondo in tv.
Jeunet è convinto che il regista messicano abbia rubato quei trenta secondi da una scena di Delicatessen, in cui il protagonista, il clown disoccupato Louison, e la Signorina Plusse testano il letto di quest’ultima rimbalzando sul materasso a ritmo del sottofondo musicale hawaiano sempre in sottofondo tv.
Oggi anche lui si trova nella stessa posizione di Del Toro, accusato di aver plagiato un cortometraggio degli anni Novanta per il suo film di maggior successo Il favoloso mondo di Amélie .
Secondo il giornale francese Les Inrocks, Jeunet sembra aver preso in prestito delle scene da un cortometraggio intitolato Lucille et le Photomaton del 1993. Il corto di diciassette minuti è stato proiettato in numerosi festival e e trasmesso anche più volte in televisione prima dell’uscita di Amélie nel 2001.
Il regista Sébastien Nuzzo di Lucille et le Photomaton è convinto che Jeunet abbia visto il film prima di girare il film.
Il film di Nuzzo racconta la storia di una strana donna di nome Lucille, il cui hobby consiste nel fotografare se stessa in cabine fotografiche. Un giorno trova delle istantanee abbandonate di un uomo e, innamorandosi all’istante del ragazzo raffigurato nelle fotografie, cerca di rintracciare in tutti i modi lo straniero. Da qui già si riconosce una certa somiglianza tra le trame dei film.
Come sottolinea Les Inrocks, le somiglianze tra i film non finiscono qui: stilisticamente, i personaggi principali di ogni film, Lucille e Amélie, condividono un aspetto innegabilmente simile, persino nelle loro espressioni infantili. Inoltre in entrambi i film il narratore è esterno, racconta la storia fuori dalla telecamera.
Dopo l’inaspettato successo di Amélie, Sébastien Nuzzo ha fatto causa al collega Jeunet, ma secondo il giudice i film non erano abbastanza simili da giustificare un’azione legale e il caso si è concluso nel 2003.