Rami Malek: “Per mesi ho studiato Freddie Mercury. Io, figlio di egiziani, conosco il valore della diversità”
Il protagonista di Bohemian Rhapsody si racconta: "Sono fiero delle mie origini egiziane"
“Ho scelto di dedicare mesi allo studio di Freddie, alle sue ricerche musicali, ma anche esistenziali”. All’indomani della vittoria ai Golden Globe, Rami Malek si racconta in un’intervista al Corriere della Sera.
Una prova difficile, quella dell’attore statunitense di cimentarsi nell’interpretazione di uno dei mostri sacri della musica, ma sicuramente riuscita. Rami Malek si è calato perfettamente nei panni di Freddie Mercury nel film Bohemian Rhapsody e ai Golden Globe di Los Angeles, lo scorso 6 gennaio, ha vinto la statuetta come miglior attore in un film drammatico.
“Ho studiato con passione il suo modo di suonare, la sua voglia di identità, che andava molto al di là del ruolo di rockstar. Certo, è stato faticoso usare una finta dentatura, cercare di cogliere la sua anima e la sua sessualità”, ha raccontato l’attore.
Malek, 37 anni, di Los Angeles, ha origini egiziane. I suoi genitori si sono trasferiti negli Stati Uniti, dove sono nati lui e i suoi fratelli, ma le sue radici restano un punto fermo nella sua vita. “Sono fiero delle mie origini egiziane. I miei genitori immigrati, che hanno lasciato il Cairo nel 1978, hanno lottato per far crescere noi figli del modo più giusto. Vivevamo a Sherman Oaks, nella Valley di Los Angeles, e mia madre portava sempre noi figli al cinema“, ha spiegato fiero.
Bohemian Rhapsody ha sancito il grande successo dell’attore, già noto al pubblico per il ruolo di Elliot Alderson, l’hacker protagonista della serie televisiva Mr Robot, e di Ahkmenrah nella saga Una notte al museo.
Con Bohemian Rhapsody il rischio era che il film dedicato a una band rimanesse di nicchia. Invece i Golden Globe il film diretto da ha trionfato come miglior film. Rami malek se lo aspettava? “No, ma speravo che il film si imponesse nel mondo. […] Vincere il Golden Globe è stato un grande onore non solo per me, ma anche per Freddie Mercury, per il nostro Bohemian Rhapsody”.