Dopo Fabio Fazio, il M5S vuole cacciare un altro conduttore Rai
Dopo Fabio Fazio, un altro conduttore di punta della Rai viene preso di mira dall’asse di governo M5S-Lega. Si tratta di Corrado Augias, attaccato da alcuni parlamentari Cinque Stelle per via del suo presunto orientamenti politico e del suo stipendio, giudicato troppo alto per la tv pubblica.
Il diretto interessato non ha tardato a replicare alle accuse.
“I cittadini non possono che essere indignati per stipendi stellari, come quello di Corrado Augias che prende 370mila euro all’ anno e lavora anche per Repubblica, o di Fabio Fazio, che addirittura ne prende 2 milioni e 200mila all’ anno. Sono somme fuori dal mondo”, protesta Mirella Liuzzi, deputata pentastellata membro della Commissione di vigilanza Rai. “È ora di dire basta a un’azienda pubblica totalmente occupata dal Pd e nella quale il merito è solo un dettaglio”.
Per la deputata Veronica Giannone, Augias è addirittura “un moralizzatore che rivendica valori di sinistra, ma ha il portafoglio a destra”. Il collega onorevole Manuel Tuzi invoca “il tetto massimo degli stipendi” e avverte: “Bisogna buttare fuori la politica da ogni singolo programma”. E ancora, Carmen Di Lauro, anche lei pentastellata in Commissione di vigilanza Rai, dice rivolta ad Augias: “Lasci ai giovani e alla meritocrazia”.
A stretto giro è arrivata la risposta del conduttore, che va in onda tutti i giorni alle 12.45 su RaiTre con il programma ‘Quante storie’.
“Ho il massimo rispetto delle opinioni altrui comprese quelle della deputata 5Stelle Mirella Liuzzi”, ha dichiarato Augias al quotidiano Repubblica. “Contesto però le affermazioni prive di fondamento. Per esempio: ‘La Rai non può essere uno stipendificio che usa i soldi dei cittadini per chi riesce ad entrarci solo grazie a riferimenti politici’. Ricordo che sono entrato in Rai più di mezzo secolo fa, per concorso, e che il mio programma di libri ‘Quante storie’ fa ascolti molto alti (dati pubblici consultabili da chiunque), che va in onda tutti i giorni tutto l’ anno, comprese le repliche. Tutto il di più è polemica elettorale e riguarda solo l’onorevole Liuzzi”.