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Pupo e la vittoria “rubata” a Sanremo 2010: “Avevamo vinto il Festival, poi arrivò una telefonata dal Quirinale”

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Pupo e la vittoria “rubata” a Sanremo: “Arrivò una telefonata dal Quirinale”

Il Quirinale bloccò la vittoria di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici al Festival di Sanremo 2010: è quanto sostiene lo stesso Pupo in un’intervista a La Repubblica.

Secondo Enzo Ghinazzi, infatti, la canzone Italia amore mio “non solo è arrivata seconda ma aveva vinto il Festival, sono io ad aver accettato il secondo posto”.

“Prima della finale i vertici Rai avevano ricevuto una telefonata dalla presidenza della Repubblica, temevano lo scandalo di un rappresentante di casa Savoia al primo posto a Sanremo. Avevano capito che avremmo vinto osservando il picco di ascolti record della serata in cui avevamo ospitato Marcello Lippi: quella sera si ruppe la chitarra, ci fu un attimo di impasse e allora Lippi fece un promo della canzone, cosa che non si poteva fare” racconta Pupo sostenendo, pur non nominandolo mai, che fu Giorgio Napolitano a bloccare la vittoria del trio.

E ancora: “Sabato mattina mi dissero che mi squalificavano e che avrei cantato solo come ospite; risposi che, pur avendo partecipato sei volte, non avevo mai vinto Sanremo: ‘Mi toglierete la vittoria lunedì mattina, ma io stasera vinco il Festival e poi ci vediamo in tribunale’. Raggiungemmo un accordo, mi proposero secondo, dissi: ‘Secondo va bene’”.

A proposito del brano, invece, il cantante rivela che era stata “scritta interamente da me, musica e parole: diedi parte dei diritti del brano al principe Emanuele Filiberto per far diventare la canzone credibile, ma lui non c’entrava nulla: lo dico oggi per svincolarlo da tutte le responsabilità. Quel giorno ho goduto anche perché avevo previsto che la nostra canzone sarebbe stata eliminata la prima sera, ma poi sarebbe stata ripescata e infine avrebbe vinto il Festival”.

Sulla nascita del trio con Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici, Pupo afferma: “Era un progetto nato a tavolino. Ma da lì a dire che era la canzone più brutta del secolo è lunga, vuol dire un attacco preciso contro il principe, non solo contro di me. Quando la canto per gli italiani nel mondo, si commuovono”.

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