Pierfrancesco Favino: “Ho avuto un’esperienza omosessuale, volevo togliermi un dubbio”
Pierfrancesco Favino in queste ore è tornato sotto i riflettori con il nuovo film “Comandante”. L’attore interpreta Salvatore Todaro, Comandante di sommergibili della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale e leggendario eroe dei mari. Presentato come Film d’apertura alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia, la pellicola di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino arriverà nei cinema dal 31 ottobre con 01 Distribution. Occasione in cui ha parlato un po’ di tutto. Anche di se stesso e del suo passato sentimentale.
Film che è già stato criticato sia da sinistra, ”un eroe fascista”, sia da destra: perché l’eroe che salva i naufraghi viene visto come l’anti-Salvini. ”Ognuno è libero di trarre le proprie considerazioni – ha detto l’attore al Corriere della Sera –. Il peggior nemico dell’attore è l’aggettivo. Anche il Papa l’ha detto: è una restrizione chiudere un uomo in una definizione. Quando nel film al comandante Todaro danno del fascista, lui risponde: ‘Io sono un uomo di mare. Un uomo contraddittorio: molto cattolico, ma attratto dall’esoterismo, dallo spiritismo”.
L’attore di Comandante ha infatti raccontato al Corriere della Sera di avere avuto dubbi in passato sulla sua sessualità. Un interrogativo che non voleva portarsi dietro per tutta la vita e che è riuscito a sciogliere grazie ad un uomo, più grande di lui, che lo corteggiava. “Non fu nulla di carnale. Un uomo più grande di me mi corteggiava, e io ho voluto togliermi un dubbio sulla mia sessualità, per non portarmelo dentro tutta la vita. L’ho sciolto, ho capito che omosessuale non lo ero. Era un tempo in cui se sentivi un’emozione per un uomo ti chiedevi cosa avevi di sbagliato; adesso per le nuove generazioni è tutto più semplice”. Infine sul suo modello di attore non ha avuto dubbi: “Gian Maria Volonté”.