Tiziano Ferro: “Abbiamo bisogno di risposte certe sui concerti”. Polemica sui social
Tiziano Ferro: “Risposte certe sui concerti”. Polemica sui social
Tiziano Ferro è finito al centro delle polemiche sui social. Tutta “colpa” del suo appello alle istituzioni nel corso della sua partecipazione ieri sera, 12 aprile, al programma di Fazio, Che tempo che fa: “I concerti ora sono formalmente in piedi perché i provvedimenti del governo ad oggi arrivano fino al 3 di maggio. Io però ho bisogno di chiedere che si faccia chiarezza, che il governo ci dia delle risposte e anche si esponga e prenda una posizione per noi perché in queste settimane il mondo della musica ha veramente fatto vedere di cosa è capace, abbiamo raccolto 8 milioni di euro con Musica che unisce, però anche noi adesso ci meritiamo un minimo di attenzione e riconoscimento, come tutti gli ambienti lavorativi, ma io posso parlare solo per il mio”.
Un intervento che ha diviso il pubblico: da una parte chi lo ha trovato legittimo e condivisibile (“bravo Tiziano”, “Ha fatto bene a difendere i lavoratori”); dall’altra chi lo ha invece definito fuori luogo data la situazione attuale dell’emergenza (“pensi a cantare”, “privilegiato” e così via).
“Abbiamo bisogno di risposte non per me, che ho coltivato questo sogno per un anno, ma per chi sta comprando i biglietti, sono mezzo milione solo quelli che li hanno comprati per i miei concerti, penso alle persone che lavorano sopra e dietro al palco… siamo tutti bloccati – ha proseguito Tiziano Ferro in collegamento dalla sua casa di Los Angeles -. Occorre tutelare il pubblico e i lavoratori più fragili”.
Vasco Rossi e Francesco De Gregori
Preoccupati anche altri artisti come Vasco Rossi e Francesco De Gregori. Nei giorni scorsi Vasco ha rilanciato la domanda di un fan “ma allora il concerto di Vasco si fa?” commentando “il Premier ci faccia sapere”. Il riferimento è ovviamente alla doppia data di 19 e 20 giugno al Circo Massimo di Roma e alle altre date in giro per l’Italia. Francesco De Gregori ha invece detto la sua all’Ansa: “L’industria dello spettacolo sarà una delle ultime a riprendere le attività, per molti si prospettano mesi di sofferenza economica, a questo occorrerà mettere rimedio. Posso solo sperare che gli innumerevoli lavoratori dell’indotto, che costituiscono la manovalanza necessaria a mettere in piedi un concerto e di cui il pubblico spesso ignora l’esistenza, possano essere protetti dalla cassa integrazione o da altri meccanismi di tutela”.
La difesa di Paolo Fresu
In difesa di Tiziano Ferro è poi arrivato il jazzista Paolo Fresu che su Facebook ha scritto: “Bisognerebbe spiegare che il mondo dello spettacolo non è fatto di ricchi e famosi. Bisognerebbe spiegare che tale mondo è anche riflessione e ricerca, approfondimento, introspezione e tesa di mano, solidarietà e resilienza. Quella che tutti invochiamo in questo momento difficile. Il mondo dello spettacolo non è solo ciò che passa la televisione con presentatori ben truccati, ospiti eleganti e soliti ignoti. E’ soprattutto ciò che la televisione non trasmette o che passa all’una di notte perché si ritiene che non interessi al grande pubblico. Quello che forse è composto dagli haters che criticano Tiziano Ferro perché contrappongono faziosamente il senso della morte con quello della vita. Haters che forse non vanno a teatro, al cinema o nei musei e che sono morti dentro perché si fermano alle apparenze e non guardano e non pensano oltre il tempo del coronavirus“.
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