Sanremo e Covid, che succede se c’è un contagio? I rischi e le conseguenze legali
"Cantanti e musicisti positivi non potranno continuare la gara, a rischio la regolare competizione". Parla l'avvocato Franca Vianello, dello studio legale internazionale Rödl & Partner
A poche ora all’inizio del Festival di Sanremo sala la tensione tra i partecipanti in gara ma anche tra gli organizzatori della kermesse, su cui quest’anno aleggia lo spettro del Covid-19. Il regolamento del Festival, di questa edizione, prevede in caso di contagio o quarantena l’esclusione dalla gara, eventualità che potrebbe mettere a rischio la buona (e regolare) riuscita dell’intera competizione.
Sperando che tutto proceda per il meglio, quali potrebbero essere, però, i risvolti legali nel malaugurato cosa che cantanti, musicisti, maestranze ma anche lo stesso conduttore dovessero contagiarsi?
“Come da prescrizioni legislative qualora un cantante risultasse positivo al Covid-19 – spiega l’avv. Franca Vianello dello studio legale internazionale Rödl & Partner – come succede per qualsiasi altra persona, andrebbe immediatamente isolato e posto in quarantena. Non esiste, infatti, nessuna deroga per chi lavora nel mondo dello spettacolo ad esibirsi ugualmente, e questo in automatico lo costringerebbe ad abbandonare la competizione”.
Ma non solo: “Il concorrente – prosegue l’avvocato di Rödl & Partner – potrebbe, in linea teorica, rivalersi sull’organizzazione, facendogli causa, peraltro soltanto qualora il contagio fosse dipeso dal mancato rispetto da parte di quest’ultima delle norme sanitarie anti- contagio atte a garantire la sicurezza dei cantanti in gara”.
Diverso è il caso del possibile contagio del presentatore Amadeus, che potrebbe essere sostituito in corsa, come letto, da Fiorello. Ferma restando la responsabilità dell’organizzazione in caso il contagio fosse dipeso da inadempienze della stessa alle norme igienico-sanitarie, “è invece per contro prospettabile, qualora il contagio dovesse dipendere dal mancato rispetto da parte del conduttore di tutte le cautele per non ammalarsi – spiega l’avv. Vianello di Rödl & Partner – che possa essere la RAI a rivalersi legalmente su Amadeus, salvo diversi accordi contrattuali”.
Per i cosiddetti co-conduttori e co-conduttrici la cui presenza non è effettivamente sostanziale basterebbe applicare le medesime norme di isolamento e quarantena dei cantanti. Stesso discorso vale anche per i super-ospiti. Qualche preoccupazione in più arrivano per la possibile diffusione del virus tra le maestranze dell’evento, nonché tra i musicisti dell’orchestra.
“Proprio per quest’ultimo caso la situazione si complica un po’ – chiarisce l’avv. Vianello di Rödl & Partner – se un membro dell’orchestra dovesse risultare positivo è chiaro che dovrà essere sottoposto a quarantena. Ma qui il vero problema – ipotizza il legale – nasce per i colleghi, visto che le distanze ridotte tra i musicisti e l’assenza di mascherine, condizione inevitabile per suonare gli strumenti a fiato, rappresentano una via di diffusione privilegiata per il virus.
A questo punto l’organizzazione per ovviare a qualsiasi problema dovrebbe immediatamente sottoporre a tampone tutta l’orchestra. Con la conseguente impossibilità per la stessa di poter salire sul palco a suonare fintanto che non siano arrivati tutti i risultati, si spera, negativi dei test”.