Ghali risponde all’ambasciatore di Israele: “Non è iniziato tutto il 7 ottobre”
Ghali risponde all’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che sul social X ha definito il Festival di Sanremo “vergognoso” accusando la kermesse di diffondere “odio e provocazioni”.
Il diplomatico non ha menzionato espressamente nessun episodio in particolare, ma è assai probabile che si riferisse agli appelli per il cessate fuoco a Gaza lanciati dal palco da Dargen D’Amico e da Ghali.
Quest’ultimo, in particolare, al termine della propria esibizione nella serata finale del festival, ha gridato “Stop genocidio”, riferendosi chiaramente all’offensiva sulla Striscia di Gaza lanciata da Israele.
Durante la puntata di Domenica In Speciale Sanremo, è stato chiesto a Ghali se volesse rispondere all’ambasciatore. “Non so cosa rispondere. Mi dispiace tanto. Mi accusa di usare il palco? E per cosa dovrei usarlo il palco? Io sono un musicista da prima di salire su questo palco”, ha replicato il rapper.
“Ho sempre parlato di questo: sono nato grazie a Internet e Internet può documentare che da sempre, da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13-14 anni, parlo di quello che sta succedendo. Non è iniziata il 7 ottobre questa cosa: va avanti già da un po’…”, ha aggiunto Ghali.
E poi: “Il fatto che lui dica così non va bene, perché continua questa politica del terrore: la gente ha sempre più paura di dire ‘Stop alla guerra’ o ‘Stop al genocidio’, viviamo in un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono ‘Viva la pace’. Assurdo. Poi l’Italia è un Paes che porta avanti valori totalmente opposti a questo….”.