Mika: “Mia sorella è caduta dal quarto piano ed è stata infilzata da una cancellata, mio padre è stato rapito”
Le rivelazioni legate ai drammi della vita di Mika sono molto forti e insolite. Il cantante ha trovato infatti il coraggio di superare questi momenti e ha deciso di racchiuderli nelle canzoni del nuovo album My Name is Michael Holbrook
Mika: “Il dramma di mia sorella Paloma infilzata e il rapimento di mio padre”
Il cantante Mika ha rilasciato un’intervista sconvolgente nel corso della quale ha raccontato episodi inediti e spaventosi. La sorella è rimasta infilzata da una cancellata precipitando dal quarto piano e il padre era stato rapito e preso in ostaggio in ostaggio in Kuwait.
Le rivelazioni legate ai drammi della vita di Mika sono molto forti e insolite. Il cantante ha trovato infatti il coraggio di superare questi momenti e ha deciso di racchiuderli nelle canzoni del nuovo album My Name is Michael Holbrook.
Uno dei brani contenuti nel nuovo disco è dedicato proprio alla sorella Paloma. La sorella di Mika a 9 anni ha avuto un incidente drammatico: è rimasta infilzata in una cancellata.
“Mia sorella Paloma, per esempio, avrebbe sempre voluto fare l’attrice, ma non ha mai potuto farlo perché è nata con una semi paralisi alla parte sinistra del corpo – spiega Mika in un’intervista a Vanity Fair -. Per lei sono un punto d’orgoglio ma anche motivo di tristezza”.
“Paloma fumava alla finestra, ma siccome non ha molto equilibrio per via della semi paralisi – ha aggiunto il cantante –, è caduta giù dal quarto piano, e cadendo è rimasta infilzata in una cancellata. Mi hanno chiamato, ero l’unico familiare a Londra. Mi dicono: vada a salutare sua sorella, morirà, non c’è niente da fare. Mi avvicino, era una scena terribile. Le dico: ciao Paloma. E lei: puoi dire a questi stronzi di lasciarmi in pace, visto che devo alzarmi? Così guardo la dottoressa: mi scusi, ma questa non muore. Visto che non potevano semplicemente sfilarla, hanno segato il cancello e l’hanno portata via ancora con le aste che le trafiggevano il corpo“.
Ma non è tutto, i drammi di Mika non sono finiti qui. Un altro episodio drammatico della sua vita è stato il rapimento del padre.
“Avevo sette anni. Mio padre, consulente finanziario, era stato preso in ostaggio in Kuwait nell’ambasciata americana. È tornato sette mesi dopo, completamente cambiato. Prima era papà, poi era Mike: non riuscivamo più a chiamarlo papà, quell’uomo magro con la barba, che aveva vissuto cose fortissime, noi figli non lo riconoscevamo più”, ha dichiarato Mika.
Quell’episodio coincise con “un tracollo economico, abbiamo perso la casa, con i creditori che venivano a pignorarci i mobili – ha svelato -. Così ci siamo trasferiti a Londra dove abbiamo vissuto in un bed and breakfast per due anni. Dovevamo ricostruire la nostra vita da zero. È in quel momento che tutti i miei problemi esplodono, su tutti la dislessia, e poi l’insegnante violenta e l’espulsione da scuola“.
E così è iniziata la sua carriera: “Mia madre viene da me e mi dice: ok, adesso tu vai a lavorare; o sarai un fallimento totale o un grande successo; se fallisci, uno come te non può che finire in prigione. Non so perché lo diceva, oggi può sembrare una frase buffa, ma è stata l’ossessione della mia vita. Lo spauracchio del fallimento ha cominciato a perseguitarmi da quando ero bambino. Mia madre mi mette sotto con il canto: quattro ore di esercizio al giorno. Non voleva la popstar: per me voleva il successo, che per lei significa coltivare un talento creativo, trovare soddisfazione nell’espressione artistica, che è come un superpotere che nessuno può toglierti e che ti dà la vera libertà. Ma la mia nuova vita di allenamento costante mi ha allontanato ancora di più da mio padre. Perché a quel punto ero diventato un progetto: il progetto di mia madre“, ha concluso Mika.