Michele Bravi torna a cantare in pubblico: “Avevo paura, avevo bisogno di amore”
Il cantante, dopo un incidente, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio stradale
Michele Bravi torna a cantare in pubblico dopo l’incidente e l’accusa di omicidio stradale
Una serata speciale, non un vero e proprio concerto, ma un momento di lacrime e gioie per Michele Bravi, tornato a esibirsi dopo l’incidente che gli è valso un’accusa di omicidio stradale. Ieri sera, 19 ottobre, il cantante è tornato a farsi vedere in pubblico, al Teatro San Babila di Milano per la prima di quattro date sold out, replica stasera e domenica 20 ottobre con doppio spettacolo.
Un modo per lui per ripartire e sentire l’affetto dei propri fan, tra risate e qualche lacrime, dopo la breve apparizione dello scorso maggio al concerto dell’amica Chiara Galiazzo. Un evento intimo quello di ieri, ma che permette al giovane artista di ripartire dopo il drammatico incidente del novembre 2018.
In quell’occasione, come ricorderete, Michele Bravi era stato coinvolto in un brutto incidente stradale: rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio stradale, il prossimo 5 dicembre Michele dovrà affrontare l’udienza preliminare.
Michele Bravi torna a cantare in pubblico: le sue parole
Da quel giorno il cantante si era chiuso in un lungo silenzio, di fatto evitando ogni apparizione in pubblico. Queste le sue parole nel corso dell’evento di ieri sera: “Ho riflettuto molto in questi giorni sulla prima parola per iniziare tutto, la prima parola per ricominciare, la prima parola da dire in questo concerto. Così mi è venuta in mente la parola: nebbia.
Quando si pensa alla nebbia subito tutti reagiscono come fosse un qualcosa di negativo. Invece a casa mia c’è una cosa si diceva ai bambini: ‘La nebbia è come avere un foglio di carta bianca, davanti agli occhi, a quel punto puoi disegnare tutto quello che vuoi un albero, una collina e aggiungere cose che non esistono’.
Si può aggiungere l’irreale al reale. Così la vita mi ha insegnato a immaginare. Mi auguro possiate immergervi nella mia nebbia e nella mia e nella nostra immaginazione e vedere così, anche solo per la durata di un concerto, quello che ci immaginiamo. Buona nebbia a tutti!”.
E ancora Michele Bravi ha aggiunto nel corso di questa sorta di concerto a Milano: “Avevo paura di presentare questo concerto e creare la scaletta perché egoisticamente avevo pura di non riconoscermi. Quante paranoie mi sono fatto! Poi mi sono detto una cosa, normalmente c’è una sorta di reazione negativa quando qualcuno dice che si cantano canzoni d’amore e io le canto.
Una mia amica tanto tempo fa mi aveva suggerito un disco dal titolo ‘Ho un problema con quella parola’. Io se dovessi fare un disco oggi lo intitolerei ‘Io ho un problema, quando la parola amore non c’è’. L’amore si manifesta in mille forme e ci circonda per imparare a riconoscerlo, perciò guardatelo bene negli occhi.
Poco tempo fa facendo zapping, ho ascoltato con attenzione una riflessione di una delle attrici che amo di più, Lella Costa, sulla grammatica italiana. C’è un modo irrazionale di vivere il tempo della grammatica: nel modo indicativo c’è il futuro semplice e anteriore, ci sono in sacco di forme per il passato e c’è un solo modo per vivere il presente.
Uno è sufficiente, ci basta. Spero che questo possa essere il futuro e il ritorno al passato”, ha aggiunto il cantante nel corso del concerto di ieri a Milano.