Loredana Bertè: “Mio padre era un bastardo, sono contenta che sia morto”
La cantante si è raccontata ai microfoni de "L'Intervista" di Maurizio Costanzo
La famosa cantante italiana Loredana Bertè ha parlato a “L’intervista” di Maurizio Costanzo della sua infanzia difficile vissuta tra un “padre padrone” come lei stessa lo definisce e la mancanza di amore da parte della madre.
“Ho visto mio padre prendere a calci mia madre per farla abortire all’ottavo mese di gravidanza – le sue parole -. Era un bastardo, sono contenta che sia morto”.
Poi su Mia Martini: “Nelle giornate particolarmente violente, mi portava al luna park per farmi uscire di casa”. Ed è proprio da qui che prende il nome il suo nuovo singolo: “Il mio luna park è maledetto, perché è un luogo che mescola amore e odio”.
L’artista ha poi proseguito: “Essere sé stessi è la trasgressione più grande. Essere un cane sciolto significa non aver mai seguito il branco. Io sono sempre stata controcorrente, fuori dal coro. Ho attraversato un periodo buio della mia vita, non sono stata molto bene. Sono libera di testa perché voglio vivere ogni giorno come mi va, però ci sono degli ostacoli”.
“Cosa ti faceva male?”, le ha poi chiesto Maurizio Costanzo. “Mi faceva male il buio, la solitudine, ripensare a cose che non si possono cancellare. Sono stata in un ospedale psichiatrico. Poi volevo restare io lì, infatti mi trovavo meglio che a casa”.
“Effettivamente ho spaccato con una mazza da baseball la portineria, trent’anni di trapani sono insopportabili. Mi hanno portata via. Ma sono stata male anche di depressione, è stato un periodo per me tremendo perché ero come in un tunnel”.
“Dopo la morte di Mimì non ho elaborato il lutto come si deve, mi sono tenuta tutto dentro. Da sola ho guardato il soffitto ferma immobile per tre anni, e poi ho scritto Luna”.
“Mi manca disperatamente. Io ho dei rimorsi… Il più grande è di non averla stretta mai, di non averla mai abbracciata. Non mi interessa che cosa mi avrebbe risposto, però non l’ho fatto”.
Poi su Renato Zero: “Vorrei non commentare”. Bellissime parole invece su Fiorella Mannoia: “E’ una grande amica. Ci siamo trovate nella disgrazia lo stesso periodo, e quindi ci siamo unite. Questa disgrazia è stata anche una cosa buona perché ci ha fatte ravvicinare moltissimo. Lei ha preso in mano la situazione e mi ha prodotto il disco”.
“C’è qualcuno che ti ha voltato le spalle?”, le ha quindi chiesto Costanzo. “Parecchi discografici che ora abbassano lo sguardo”, ha risposto.
“Il palco – ha concluso – è la mia valvola di sfogo. Io lì posso essere tutto quello che voglio, dimentico qualunque disgrazia”.