Morgan parla del suicidio del padre: “Me ne sono vantato”
Ospite dell’ultima puntata di Muschio Selvaggio, il podcast (orfano di Luis Sal) condotto da Fedez e Davide Marra, Morgan ha parlato di un evento drammatico come il suicidio di suo padre. Il cantautore ha spiegato che in quel giorno è stato costretto a rimodulare e riformulare tutto quello che sapeva della vita: “Me ne sono vantato. È un gesto dissociativo, un gesto disperato. Usi questa cosa, cercando di trovarci dentro un’utilità. Perché altrimenti, oltre al danno c’hai una beffa. È stato spontaneo. L’ho sentito il giorno del funerale, ho sentito un privilegio di essere figlio di un suicida. È iniziata quel giorno la mia filosofia. È iniziata la filosofia. Perché la filosofia è chiederti: che cos’è questo?”.
Morgan sarà, proprio insieme a Fedez, tra i giudici della prossima edizione di X Factor: “Sono sempre uno che rinasce, ma questo vuol dire anche che sono uno che muore spesso. Mi piacciono i sentimenti profondi, trovo che nel dolore ci sia nobiltà. Il dolore è un marchio che ti eleva”. Tornando a parlare del padre, il cantante ha aggiunto: “Si è tolto la vita in un modo davvero elegante. Ha preso una lametta, è partito dal polso e ha seguito tutto il braccio fino al collo. Poi ha fatto la stessa cosa sull’altro braccio. Si è disegnato le vene e mi sorprende, perché non era un romantico, non era un artista”
. Cosa posso fare se non trovare una forma artistica nella morte di mio padre? Mi è sempre venuto un punto di domanda gigantesco. Il padre è l’istituzione, è l’uomo che ti insegna il bene e il male. È l’uomo che ti fa conoscere il mondo. Implode, sparisce, decide di lui di dire basta. E da quel momento ti cade tutto. Perdi tutto quello che sapevi della vita fino a quel mondo. È come un Governo che fa un golpe”.
E ancora: “Il suicidio non è un atto egoistico, ma è un atto folle. Tu non vedi più niente. Guardi e non vedi. Vedi buio. Non c’è un’uscita, non trovi più l’uscita. Quando uno si ammazza, non vede più l’uscita”.