Massimo Ciavarro: “Moana Pozzi mi diede 6 a letto perché non levai i boxer. Ho una vita ascetica, pratico yoga”
Il Corriere della Sera intervista Massimo Ciavarro. Attore e produttore, raggiunse la popolarità negli anni ’70 grazie ai fotoromanzi. È stato tra i protagonisti al cinema di commedie come Sapore di mare, Chewingum e Grandi
magazzini. Ciavarro racconta che oggi vive la maggior parte del tempo tra un Ashram nelle Marche e Lampedusa.
“Sono in un Ashram. Faccio vita ascetica, pratico yoga, cure ayurvediche, convivo con chi c’è. Ogni tanto, vengo qui per qualche giorno: è la mia fuga da questo mondo impazzito e folle. Abbiamo di colpo le persone maciullate alle porte di casa, il Covid, la crisi economica, energetica. E già c’erano il consumismo, i social… Poi, io meno sto a contatto con la gente e meglio mi sento”, racconta.
“Papà morì prestissimo: io avevo 13 anni. E prima di morire mi disse la frase che mi ha rovinato: Massimo, questa è forse l’ultima volta che ti vedo, prenditi cura di tua mamma e delle tue due sorelle. Mi ha lasciato ‘sto fardello a 13 anni. Presi in mano la sua attività, lui era commerciante: acquistava in tutta Europa e vendeva in Italia. Ma succede che tutto quello che compravo dovevo pagarlo e tutto quello che vendevo non mi veniva pagato. Così, quando a 14 anni mi offrirono un fotoromanzo, accettai”.
E sulla sua vita di oggi dice: “Erano tanti: ma i fotoromanzi andavano forte perché non c’era nient’altro, non c’erano fiction, social, niente. Poi da lì, arrivò il cinema. Ma non mi è mai piaciuto essere attore. Per recitare, devi essere narcisista, egoriferito, esibizionista. Io sono l’esatto contrario. Certo, non potevo sputare su una fortuna economica, ma il cinema mi metteva ansia e stress, appena ho potuto, ho fatto cose che mi somigliavano di più: l’azienda agricola, il produttore di tre film e di tre documentari, e oggi un’attività turistica a Lampedusa, dove organizzo pure, da 14 anni, un festival di cinema, Vento del Nord, con Laura Delli Colli”.
Sulla sua carriera da sex symbol: “Vengo riconosciuto ancora oggi. La metà delle donne mi dice che aveva il mio poster nella cameretta. Faccio parte di quei dinosauri che riconoscono tutti. Oggi, invece, i personaggi nascono e spariscono”.
Sulla sua storia con Moana Pozzi: “Ci sono stato una sola sera. Dopo dieci esami in Giurisprudenza, mi ero iscritto a una scuola di recitazione, la Scaletta, c’erano lei e pure Margherita Buy, già stressatissima come oggi. Moana era timidissima, sensibile, di buona famiglia, ricca. Una volta, stavamo chiacchierando e finimmo a letto”.
Di Isabella Ferrari dice che “non c’è mai stato niente” e di Nicole Kidman che “era al di fuori da ogni tentazione. Giravamo Un’australiana a Roma, era giovanissima, una cavallona alta alta, tutta riccia, priva di ogni sex appeal”.