Maneskin: “Ma quale cocaina? Damiano beve a malapena la birra”
La vittoria dell’Eurovision Song Contest 2021 ha portato i Maneskin sul tetto d’Europa, gli ha aperto un mercato internazionale e ha attirato le attenzioni della stampa mondiale. Negli scorsi giorni la band romana ha infatti concesso un’intervista al The Guardian in cui i 4 giovani artisti si sono raccontato ed hanno anche svelato qualche aneddoto legato al concorso europeo. Ad esempio, quello legato al “furto” d’acqua. Dopo una sessione di prove conclusasi in ritardo, la band è tornata in albergo assetata e non trovando acqua potabile nelle rispettive stanze “siamo andati alla reception dell’hotel, ma hanno detto che non c’era acqua in giro”, ha raccontato la bassista Victoria De Angelis. “Così siamo andati in cucina e ne abbiamo preso un po’.” Le telecamere li hanno catturati e la mattina seguente l’hotel ha contattato lo staff dei Maneskin sostenendo che gli artisti avevano rubato dell’acqua e dovevano pagarla. “E, naturalmente, l’abbiamo fatto!”, ha detto Victoria. “Sì, ci siamo comportati bene!”, ha ribadito il chitarrista Thomas Raggi.
Poi l’accusa infamante di aver sniffato cocaina durante lo show. “Penso che, se qualcuno non è particolarmente bravo, non c’è motivo di criticarlo…”, ha detto Damiano David. “Quindi ho visto tutta questa cosa come: “Oh, i Maneskin sono troppo bravi, dobbiamo dire che stanno sniffando…” So che non è bello essere così autocelebrativi ma la verità è che ci siamo esibiti molto bene e avevano bisogno di screditarci”.
Zero uso di droghe dimostrato anche dal test volontario fatto da Damiano il giorno successivo e dalle parole dei compagni di band. “Damiano beve birra a malapena”, ha detto la De Angelis. “Sì, è proprio uno sfigato, un cretino: va a letto alle 23 con la sua camomilla”, ha ribadito con il sorriso Thomas Raggi.
Prima della vittoria qual era il loro rapporto con l’Eurovision Song Contest? “Non siamo mai stati i più grandi seguaci…”, ha detto Damiano spiegando che, per le persone della loro età – sono tutti nati tra il 1999 e il 2001 -, l’Eurovision non ha la risonanza che ha con le generazioni precedenti. “Quello che abbiamo sempre cercato di fare è non imporci mai aspettative e nozioni preconcette; si potrebbe dire che né X Factor né Sanremo sono il contesto giusto per una rock band, ma evitiamo una mentalità così rigida. Vivendo in Italia, è difficile avere un pubblico globale ma, una volta che si ha l’opportunità giusta, è la musica a parlare”.
Poi sul loro stile. “Dopo il nostro primo album, quando eravamo molto giovani, abbiamo avuto un momento in cui ci siamo fermati e ci siamo detti: che tipo di band vogliamo essere?”, le parole di Damiano. Questo esame di coscienza è durato due anni. “Il lavoro mostra una maggiore maturità artistica”, ha precisato Thomas. “La nostra visione artistica sta diventando sempre più nitida”. Dello stesso avviso il batterista, Ethan Torchio. “C’è stato uno studio tecnico approfondito dei nostri strumenti: il nostro salto di qualità è dovuto al fatto che abbiamo lavorato molto duramente per lo stesso obiettivo”.
I Maneskin hanno poi parlato del singolo Zitti e Buoni. “È una nostra vecchia canzone”, ha rivelato Damiano. “È uno dei nostri primi brani in italiano ed era completamente diverso: era una ballata acustica con solo voce e chitarra, ma non siamo riusciti a trovare un ritornello convincente”. Poi, dopo qualche anno, lo hanno riproposto, grazie ad un riff composto da Thomas Raggi. “Psssh! La magia è successa”.
Anche l’inno in lingua inglese I Wanna Be Your Slave – che, come Zitti e Buoni, è nella Top 30 del Regno Unito – ha nato lentamente. “Damiano una volta ha inviato una nota audio alla nostra chat di gruppo in cui ha detto: ‘Ehi, dai un’occhiata a questo pezzo grosso che ho inventato al piano’. Ero in giro con Thomas e abbiamo detto: sembra una merda”, le parole di Victoria De Angelis. Ci volle un viaggio di lavoro a Londra, durante il quale lo trasferirono al basso e applicarono la distorsione, perché facesse clic. “La mia nota audio era davvero pessima”, le parole di Damiano. “Ma i miei compagni di band, in quanto artisti, avrebbero dovuto avere un minimo di immaginazione”.
Il loro rapporto con la musica? “È un modo per noi di esprimere una gamma completa di emozioni”, ha affermato Thomas. “Il palco è come la tua scatola magica, dove puoi fare tutto ciò che vuoi, perché sei libero al 100 per cento e puoi esprimerti per quello che sei realmente”. Infine una battuta in stile Maneskin: “Certo, il dominio del pop-indie-trap in Italia è innegabile, ma poi ci siamo noi. C’è un nuovo dominio ora!”.