Loredana Bertè: “Ghali su Gaza? Ha ragione, bisogna farsi sentire”
Loredana Bertè: “Ghali su Gaza? Ha ragione, bisogna farsi sentire”
“Ancora non ci credo”. Così Loredana Bertè dopo essere tornata dal Festival di Sanremo con il premio della critica, intitolato alla sorella Mia Martini. “Posso dedicarlo solo a lei che è sempre accanto a me, finalmente la prendo per mano e riportiamo questo premio a casa insieme”, ha detto la cantante 73enne in un’intervista al Corriere della Sera, dopo l’ottima risposta della sua “Pazza”, che ha spinto alcuni sui social a incoronarla “vincitrice morale” del Festival. “C’è un regolamento e c’è un vincitore. Non ho bisogno di pacche sulle spalle e non mi piacciono i contentini”, ha detto nell’intervista, in cui non ha voluto commentare le polemiche che hanno riguardato Geolier, la vincitrice Angelina Mango e il televoto. “Le polemiche sono sempre di casa al Festival e del resto questo è spesso accaduto: ma secondo voi nel 1989 ‘Almeno tu nell’universo’ di mia sorella meritava il nono posto? Eppure è andata così…”.
Nell’intervista, Bertè ha anche difeso la presa di posizione di Ghali sulla guerra a Gaza. “Ha dato la risposta che ci voleva. Bisogna farsi sentire, sono sempre stata contro la guerra, essere pacifisti è un diritto sacrosanto, come diceva Gino Strada”, ha detto Berté, dopo il polverone sollevato dallo “Stop al genocidio” dell’artista milanese.
Tornato sul palco dell’Ariston per Domenica In, ieri Ghali ha risposto alle accuse dell’ambasciatore israeliano Alon Bar il quale su X ha definito “vergognoso” che “il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.
“Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene”, ha replicato Ghali, ospite di Mara Venier. “Continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo”. Dopo il suo intervento Venier ha letto un comunicato dell’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, che ha espresso solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica “sentita e convinta”.