È Lillo la vera sorpresa di LOL
Nella monotonia ciclica fatta di grandi fratelli e isole di morti di fama non mi ha sorpreso il successo di LOL, il format di Prime Video che ha messo in un teatro 10 comici e li ha costretti a interagire per 6 ore, con l’obiettivo di far fuori uno ad uno chi di loro non riuscisse a resistere senza ridere. Un esperimento che diverte e funziona, dal taglio azzeccato caratterizzato da una buona confezione e da una libertà di parola, e parolacce, che difficilmente sarebbe consentita sui canali della televisione generalista. Anche solo limitandoci ai commenti sui social, visto che non disponiamo dei dati di ascolto della piattaforma, LOL ha un gradimento trasversale come raramente mi è capitato di vedere.
Bacheche e feed ormai totalmente invasi da clip, meme e citazioni diventate il tormentone di questi giorni. Io che odio gli spoiler non farò certamente qui il nome del vincitore, ma vi dico senza problemi chi è il mio campione (che poi potrebbe coincidere, chissà). Si chiama Pasquale Petrolo, e mi aspetto che da un momento all’altro sbuchi da qualche parte, si tolga una delle sue ormai celebri maschere e dica “Sono Lillo!” con il suo sguardo orgogliosamente compiaciuto. Perché l’irresistibile supereroe Posaman, o il fantastico illusionista che solleva cestini e tira fuori infiniti fazzoletti da una sola scatola è sempre lui, Lillo. Il Lillo dei Latte & i Suoi Derivati, una delle band demenziali più divertenti degli anni Novanta con canzoni sgangherate come “Alla Fiera der Tufello” e “Otto il Passerotto”.
Lo stesso Lillo che sempre insieme a Greg, forte di un’ironia nonsense, è stato protagonista di show radiofonici, spettacoli teatrali, ha partecipato a film al cinema e che anche con Virginia Raffaele ha dato vita a dei siparietti da scompisciarsi.
Insomma Lillo per una vita ottimo comico della vecchia guardia forse un po’ sottovalutato, con una manciata di episodi di un format on demand è diventato non solo una star del web ma l’idolo dei più giovani, gli stessi che fino a un mese fa non sapevano nemmeno chi fosse e che ora che si sono accorti di lui ripetono, imitandolo: “Sono Lillo!”.