Rischio censura per Rocco Schiavone? La serie non piace a Lega e Fdi
La fiction con Marco Giallini dovrebbe passare da Rai 2 a Rai 1
Rischio censura per Rocco Schiavone? La serie non piace a Lega e Fdi
Rocco Schiavone a rischio censura: la serie tv, la cui terza stagione dovrebbe andare in onda prossimamente su Rai 1, infatti, non è gradita da Lega e Fdi per via di alcuni temi trattati, ritenuti poco adatti ai giovani.
La fiction, che segue le indagini del poliziotto sui generis Rocco Schiavone, nato dalla penna dello scrittore Antonio Manzini e magistralmente interpretato da Marco Giallini, è andata in onda nel 2016 e nel 2018 su Rai 2, raccogliendo un grande successo di critica e pubblico.
Le prime due stagioni, infatti, hanno registrato una media di oltre 3 milioni e mezzo di telespettatori, pari al 14 per cento circa di share.
Motivo per cui la serie era stata promossa su Rai 1, così come ufficializzato durante la presentazione dei palinsesti Rai, avvenuta lo scorso 9 luglio a Milano.
Se in via ufficiale, dunque, la serie per il momento resta in programma sull’ammiraglia Rai, dietro le quinte, il direttore Teresa De Santis starebbe ricevendo pressioni politiche per fare marcia indietro.
Il motivo? Nello sceneggiato, l’agente non sempre rispetta la legge e, inoltre, è un abituale fumatore di marijuana.
Nella giornata di giovedì 18 luglio, il forzista Maurizio Gasparri, che già aveva criticato la serie in passato, aveva parlato di “Rai della droga, in cui si promuovono i commissari tossici con le fiction che passano da una rete all’altra”.
Anche Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, si è lamentato della scelta della Rai, dichiarando a Il Fatto Quotidiano: “Non discuto la scelta della Rai, ma mi chiedo quale sia il modello che trasmettiamo ai giovani”.
Secondo i rumor provenienti da Viale Mazzini, dopo le lamentele di Lega e Fdi, Teresa De Santis si sarebbe riservata di visionare le puntate prima di dare il via libera definitivo alla messa in onda.
Al momento, dunque, non si escludono né interventi di censura sugli episodi già girati, per rendere più consono il prodotto agli spettatori di Rai 1, né addirittura clamorosi dietrofront con il passaggio della serie nuovamente a Rai 2.
Non è la prima volta, comunque, che lo sceneggiato riceve diverse critiche dal mondo politico perché via del comportamento del suo protagonista, considerato un modello sbagliato per i giovani.
Critiche che l’attore Marco Giallini non aveva per nulla gradito affermando in un’intervista: “A me hanno rotto le palle perché Rocco Schiavone si fa le canne. Cioè, è pieno di gente che prima pippa cocaina e poi alza il dito per giudicare una canna”.