Laura Pausini: “Senza Pippo Baudo non sarei qui. Non ho mai potuto puntare sulla bellezza”
Laura Pausini ha sposato Paolo Carta lo scorso marzo, dopo 18 anni insieme. Tra massima riservatezza, post pubblicati sui social che hanno “svelato” l’evento e curiosità su abito della sposa e fedi, la cantante nelle ultime ore ha rivelato il motivo di questa attesa così lunga. La cantante faentina ha anche ripercorso i suoi primi anni di carriera e come è riuscita ad ottenere il suo successo nel mondo della musica.
“Mi sono sposata dopo 18 anni perché ho capito che ognuno di noi ha la propria individualità. Lasciandoci liberi di essere chi siamo preserviamo il rapporto”. Laura Pausini si è raccontata in un’intervista a La Repubblica in cui ha parlato del suo matrimonio con Paolo Carta dello scorso marzo, ma non solo. “I miei amici sono allucinati perché ci guardiamo come se fossimo fidanzatini. Tra noi c’è amore, passione, fiducia e rispetto delle libertà reciproche. I primi anni ero molto gelosa di lui. Sì, sono gelosa anche oggi se qualcuno lo guarda in maniera ammiccante”.
La cantante ha poi aggiunto: “L’amore è il motivo per il quale siamo stati creati. Siamo qui per scoprire gli altri e vedere negli altri chi siamo. Rispettando le differenze restiamo liberi. Motivo per il quale nel disco i corpi sono stati posizionati sulle strisce pedonali della terra”.
Laura Pausini ha poi rivelato che non sarà presente al Festival di Sanremo 2024: “Non ci sarò, anche se mi hanno chiamato. Sono in tour”. Sanremo che comunque resta importantissimo per l’artista: “Il 27 febbraio 1993 a Sanremo all’Ariston c’era il direttore di una radio importante in Olanda che si innamorò della Solitudine, si informò: chi è? È della Warner, lavoriamoci – ha raccontato Laura Pausini -. Bisognava impegnarsi e essere disciplinati. Vogliamo dirla tutta? Se non ci fosse stato Pippo Baudo che sceglieva La solitudine, non sarei qui. Da direttore artistico ti seguiva passo dopo passo: alle prove era lì a darti consigli: “La devi cantare più convinta”. Credeva in noi”.
“La Laura che prende l’aereo è la stessa che prendeva il treno delle 7.30 a Solarolo e ora ha quasi 50 anni – ha raccontato la Pausini -. Non sono più solo italiana, non sono più solo mia. Non penso mai a me come a una star, non sognavo di diventare famosa. Non avevo mai visto una donna fare pianobar, si figuri se pensavo che sarei andata a Sanremo o all’Olympia di Parigi o al Madison Square Garden di New York. Vivo la contraddizione. Aspiro a essere naturale dentro una vita che di semplice non ha niente. Non ho mai potuto puntare sulla bellezza però mi chiedono spesso perché porto i pantaloni neri. Mi sembra ridicolo, devo rispondere se canto male. È vero, la pressione c’è. La senti, alla mia età, a livello di marketing: va di moda il reggaeton? Allora fai il duetto con un giovane. E perché non un po’ più di seno di fuori? Ogni artista ha il diritto di scegliere come presentarsi”.
La cantante ha poi aggiunto: “Com’è il mio rapporto con l’età? Un rompimento di cav**o, spero di diventare come le persone che arrivano a un traguardo serene. In questo momento mi dà solo fastidio, non so neanche se festeggerò”.