Giancarlo Magalli torna in televisione: “Ho avuto un linfoma, sono dimagrito di 24 chili”
Giancarlo Magalli torna in televisione: “Ho avuto un linfoma, sono dimagrito di 24 chili”
Dopo un anno di assenza, Giancarlo Magalli torna in televisione e rivela di aver superato una grave malattia. Il conduttore, legato da sempre alla Rai, ha scelto Mediaset per raccontare la sua lotta con il linfoma marginale splenico, una forma rara di linfoma non-Hodgkin.
Della malattia “sapevano in pochi. Non se ne parla un po’ per scaramanzia, un po’ perché bisogna capire in che direzione si va”, ha detto a Silvia Toffanin, nello studio di Verissimo.
Tutto è iniziato con “un’infezione seria”: “avevo la febbre a 40 e mi hanno portato al pronto soccorso. Non so come mi hanno curato, forse con dei funghi allucinogeni: vedevo cose che non esistevano e facevo cose che non avrei dovuto fare, tipo strapparmi il catetere”. Poi la scoperta: “curata l’infezione, abbiamo scoperto che avevo un linfoma vicino alla milza”. “Per fortuna il linfoma appartiene a una categoria di tumori che ha una buona caratteristica: si può curare. Me l’hanno detto subito: la terapia si fa per qualche mese, si fa la chemioterapia e in effetti ora il tumore è scomparso”, ha continuato. Alla diagnosi sono seguiti sette mesi molto duri “tra ricoveri a casa e fuori casa; ogni giorno tre iniezioni e otto pasticche; ho passato tanto tempo a letto e quindi ho dovuto fare anche tanta fisioterapia”.
Accanto a lui, sono state le due ex mogli, Carla Crocivera e Valeria Donati, e le due figlie Manuela e Michela. “Appena hanno scoperto il linfoma i medici hanno detto: se si cura guarisce; se non si cura tra due mesi muore. Per fortuna a me l’hanno tenuto nascosto. Loro erano terrorizzate”, ha detto riferendosi alle figlie. “Di me si preoccupavano anche le loro mamme, tutte e due separate da me. Devo ammettere che ho avuto due divorzi da manuale: nessun litigio, niente avvocati né ferri corti. La seconda moglie mi ha sostituito con il cane… Ho anche buoni rapporti con i loro attuali compagni: ci vediamo, usciamo insieme. Altro che allargata, siamo una famiglia spalancata”.
“Oggi sto bene, non ho problemi a mangiare, a dormire, a camminare”, ha detto. “Non speravo di poter arrivare tutto sommato così velocemente a una conclusione positiva”.
Magalli non ha mancato di lanciare qualche stoccata ai colleghi nella Rai. “Non è che si sono affollati, chi si è preso miei programmi aspettava che non mi rimettessi in piedi. Gli amici mi sono stati vicini, altri meno amici non si sono fatti vivi, ma di quelli chi se ne frega”. “Pago il canone come tutti noi”, ha poi aggiunto, “e aspetto che si facciano vivi. La Rai è la Rai. Ci lavoro da più di 50 anni. La conosco bene. So bene quali sono i limiti della Rai. Quando, tempo fa, dissi che la riconoscenza non era proprio il forte della Rai ero un po’ arrabbiato. Ma è anche abbastanza vero”.
Il conduttore 73enne ha detto di aver scritto al direttore di Rai1 Stefano Coletta “tanto per fargli sapere che ero vivo e vegeto, che stavo bene, nella speranza che si riesca a ricostruire qualcosa. Gli converrebbe. Tutti i programmi che ho lasciato con la malattia e che hanno dato a qualcun altro sono andati così così”.