Favino e la polemica sui ruoli agli attori italiani. Salvatores: “Ha fatto bene a dirlo”. Avati: “Ha pienamente ragione”

Favino e la polemica sui ruoli agli attori italiani. Salvatores: “Ha fatto bene a dirlo”. Avati: “Ha pienamente ragione”
“Credo che Favino abbia fatto bene a dire questa cosa però il problema è che la situazione è molto più complicata di quanto sembri e comune”. Così Gabriele Salvatores sulla polemica sollevata da Pierfrancesco Favino sulle scelte di casting dell’ultimo film di Michael Mann, dedicato alla figura di Enzo Ferrari.
“Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamenx\to di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi”, aveva attaccato ieri l’attore da Venezia.
“C’è la tendenza degli americani a rendere ridicole certe nostre realtà. Ci vedono un po’ come ‘caratteristici’, in una certa maniera sbagliata”, ha osservato oggi Salvatores. “Però è un discorso talmente complesso perché poi va tenuta conto anche la distribuzione internazionale”, ha specificato il regista premio Oscar per Mediterraneo. “Certo su certe icone italiane, come un film su Giorgio Armani con un attore americano certo che è sbagliato”, ha ammesso.
Secondo Pupi Avati “Favino ha pienamente ragione”. “Visto che capita spesso che gli americani facciano film sugli italiani, ha perfettamente un suo senso che siano interpretati da italiani.
Ferrari, un modenese, che viene dal Nebraska, fa un po’ ridere”, ha detto il regista bolognese.
D’accordo anche Edwige Fenech: “Favino ha ragione, gli americani hanno avuto molto più spazio nei film italiani che non il contrario. Anche se Favino ha fatto diverse partecipazioni in film americani, ma non possiamo assolutamente fare un paragone”, ha detto l’attrice. “Anche nel film Gucci, per carità gli attori sono grandi attori ma non sono italiani, oltre al fatto che sul film bisogna stendere un velo pietoso, non è certo il modo giusto di dipingere una famiglia”.