Favino: “Assurdo accettare che attori stranieri facciano Ferrari”
Favino: “Assurdo accettare che attori stranieri facciano Ferrari”
“Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa [Adam] Driver e nessuno dice nulla”. Pierfrancesco Favino non ci sta e prende di mira le scelte di casting dell’ultimo film di Michael Mann, dedicato alla figura di Enzo Ferrari. Per interpretare il fondatore della scuderia di Maranello, il regista di “Heat” e “L’ultimo dei mohicani” ha scelto una delle star di Hollywood più quotate, il californiano Adam Driver. Una decisione che ha fatto storcere il naso a chi, come Favino, ritiene che il ruolo dovesse andare a interpreti italiani.
“Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano? Solo da noi”, ha detto l’attore romano da Venezia, dove ha presentato “Adagio” e il patriottico “Comandante”.
“C’è un tema di appropriazione culturale, non si capisce perché non io ma attori di questo livello”, ha detto rivolto alle altre star di “Adagio”, Toni Servillo, Adriano Giannini e Valerio Mastandrea. “Non sono coinvolti in questo genere di film che invece affidano ad attori stranieri lontani dai protagonisti reali delle storie, a cominciare dall’accento esotico. Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi”, ha sottolineato, ricordando anche le scelte fatte in “House of Gucci” di Ridley Scotto. “I Gucci avevano l’accento del New Jersey non lo sapevate?”, ha ironizzato.