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Fabrizio Frizzi: Fratelli d’Italia vuole intitolare una via di Roma al conduttore

Immagine di copertina
Fabrizio Frizzi

La mozione presentata dal partito di Giorgia Meloni chiede l'intitolazione a Frizzi di una via nel quartiere Aventino

L’idea era stata lanciata qualche giorno fa dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, intervistata nella trasmissione Quinta Colonna: “Il gruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, me compresa, ha chiesto di intitolare a Fabrizio Frizzi una strada di Roma capitale, anche in deroga alla norma che vorrebbe che passino 10 anni prima della scomparsa di qualcuno”.

“Perso che sia doveroso per un romano che ha dato lustro alla città, per una persona che con garbo e intelligenza faceva il suo lavoro ed era abituata a fare anche tanta solidarietà”.

Ora la proposta è stata presentata in Consiglio comunale: si tratta di una mozione di Fratelli d’Italia a firma Meloni, De Priamo, Ghera, Figliomeni, Mussolini e Politi , e che verrà discussa nella seduta di martedì 10 aprile.

Nello specifico, la mozione di FdI chiede l’intitolazione di una via a Frizzi nella zona dell’Aventino, quartiere in cui sono molte le strade dedicate a grandi romani del mondo dello spettacolo.

La morte di Fabrizio Frizzi

Fabrizio Frizzi è morto a causa di un’emorragia cerebrale. Il noto conduttore televisivo aveva 60 anni. Il decesso è avvenuto all’ospedale Sant’Andrea di Roma il 26 marzo 2018.

Nella sede Rai di viale Mazzini, a Roma, è stata aperta la camera ardente per dare l’ultimo saluto al popolare volto della televisione italiana. Oltre a diversi dirigenti, funzionari e dipendenti della Rai (qui il ricordo di Gian Carlo Magalli), moltissimi cittadini comuni si sono messi in fila per rendere omaggio a Frizzi.

A dare l’annuncio della morte è stata la famiglia del conduttore in una nota pubblicata dal sito della Rai. “Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato”. Così la moglie Carlotta, il fratello Fabio e i familiari.

Lo scorso 23 ottobre era stato colto da un malore, una ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma “L’Eredità”. Qui l’ultima intervista di Fabrizio Frizzi.

Ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, era stato dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore era tornato in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno.

Tornato alla guida del programma televisivo aveva detto: “L’Eredità è una gioia, fa bene anche al fisico. L’adrenalina sento che mi aiuta a stare meglio”.

“Non scompare solo un grande artista e uomo di spettacolo, con Fabrizio se ne va un caro amico, una persona che ci ha insegnato l’amore per il lavoro e per l’essere squadra, sempre attento e rispettoso verso il pubblico”, si legge in una nota della Rai.

“Se ne va l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere. È impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi. L’interprete straordinario del coraggio e della voglia di vivere. È impossibile in questo momento esprimere tutto quello che la scomparsa di Fabrizio suscita in ognuno di noi. Così la Rai tutta, con la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo, può solo stringersi attorno a Carlotta e alla sua famiglia in questo momento di immenso dolore”, conclude la nota.

Lo scorso 5 febbraio aveva compiuto 60 anni. Parlando della malattia aveva detto: “Se guarirò, racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca. Ora è la ricerca che mi sta aiutando”.

“Sto lottando come un leone – ripeteva spesso nelle sue ultime interviste –, la battaglia non è ancora finita. Lo devo fare per mia figlia, voglio vederla crescere”.

Dopo un primo periodo di grande riservatezza in cui diceva: “Non me la sento ancora di andare in giro, devo essere restaurato”, aveva ripreso gradualmente anche la sua vita professionale, ma non è riuscito a sconfiggere la malattia.

Gli esordi in tv

Fabrizio Frizzi esordisce in Rai nel 1980 con una trasmissione per ragazzi.

Da “Scommettiamo che” a “Europa Europa”, dal preserale ” Luna park” alla maratona benefica “Telethon”, diventa uno dei volti più popolari e amati di RaiUno.

Per 15 anni conduce Miss Italia, il concorso di bellezza dove conosce la moglie.

Grande appassionato di musica, Fabrizio Frizzi è stato anche doppiatore, come per il film di animazione Toy Story, nel quale la sua voce diviene quella del personaggio del cowboy.

Per i modi, la gentilezza e l’educazione, Frizzi si ispirava a Corrado.

Nel 18 febbraio del 2009 la sua fama è tale che Topolino, la rivista per ragazzi, gli dedica una citazione. Sul numero 2778 del giornale a fumetti, infatti, viene pubblicata una storia “I Bassotti e gli insoliti ignoti”, dove i furfanti partecipano al quiz Soliti ignoti-Identità nascoste condotto da Paprizio Sfrizzi, versione topoliniana del Frizzi nazionale.

Vita privata

Fabrizio Frizzi era sposato con Carlotta Mantova. I due si erano conosciuti nel 2001 durante la partecipazione della ragazza a Miss Italia. Dopo di allora, Carlotta Mantovan ha cominciato la carriera da giornalista e dal 2005 al 2008 è diventata presentatrice delle previsioni del tempo su Sky Meteo.

La storia d’amore con Fabrizio Frizzi inizia nel 2008. Il conduttore, reduce dalla fine del matrimonio con Rita Dalla Chiesa, trova in Carlotta la persona con cui costruire un futuro nonostante la differenza d’età.

Dopo dodici anni di fidanzamento, il 4 ottobre 2014 si sono sposati. Il 3 maggio 2013 è nata la figlia Stella.

Nel 2015, l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’aveva nominato commendatore, ma Frizzi non aveva sponsorizzato la cosa.

“Non l’ho detto a nessuno perché sono una persona schiva e non sento il bisogno di dare visibilità a queste cose. Conoscevo Napolitano perché sotto la sua presidenza ho condotto nove volte la cerimonia ufficiale per l’inizio dell’anno scolastico.

Fuori dal protocollo istituzionale è sempre stato cordiale e affettuoso, ma sia chiaro, proprio non mi aspettavo d’essere nominato commendatore”.

Anche nei mesi della battaglia contro la malattia, si era messo a disposizione: “Le priorità, dopo la paura e il ricovero, sono la famiglia e la salute. Se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca”.

Per anni aveva condotto La partita del cuore. Raccontò pubblicamente di aver donato il midollo, invitando gli italiani a seguire il suo esempio.

“All’epoca il mio midollo risultò compatibile con quello di una bimba le cui condizioni erano preoccupanti”, raccontava Frizzi. “Ricordo di essere uscito dall’ospedale e di aver subito condotto la Partita del cuore di quell’anno”.

“Sei anni dopo, la più bella sorpresa della mia vita. Ero ancora al timone della Partita del cuore, stava finendo la diretta e già scorrevano i titoli di coda, quando una ragazzina mi corse incontro per abbracciarmi.

Capii subito che si trattava di Valeria, la bimba alla quale avevo donato il midollo e che era venuta a salutarmi dicendomi di essere la mia sorellina”.

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