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Home » Spettacoli

Fabrizio Frizzi è morto a causa di un’emorragia cerebrale

Immagine di copertina
Il conduttore televisivo Fabrizio Frizzi, scomparso il 26 marzo.

In queste ore il mondo della televisione sta piangendo la scomparsa di Fabrizio Frizzi, il conduttore televisivo morto il 26 marzo, all’età di 60 anni.

Frizzi era un personaggio popolarissimo, amato dal pubblico per la sua simpatia e semplicità. Un galantuomo, che sapeva rendersi familiare ai telespettatori con uno stile garbato, educato, mai sopra le righe.

“Aprire gli occhi venendo a sapere che Fabrizio Frizzi li ha chiusi per sempre è stato terribile. Se ne va un amico carissimo ed un grande collega, ma soprattutto una persona buona”, ha scritto Giancarlo Magalli sul suo profilo Facebook.

Ma di cosa è morto esattamente Frizzi?

Il conduttore è stato colpito da un’emorragia cerebrale. Già lo scorso 23 ottobre era stato colto da un malore, un’ischemia, durante la registrazione di una puntata del programma “L’Eredità”. (Qui l’ultima intervista di Fabrizio Frizzi).

Ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, era stato dimesso alcuni giorni dopo. Il conduttore era tornato in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno. Stavolta, invece, l’emorragia cerebrale gli è stata fatale.

Cos’è un’emorragia cerebrale

L’emorragia cerebrale è una sindrome neurologica causata dalla rottura di un vaso sanguigno, che provoca un sanguinamento all’interno del cranio. Il sangue affluisce nei tessuti cerebrali e nelle cavità ventricolari.

Si tratta quindi, in sostanza, di un’ematoma che si forma nel cervello. Ciò può avvenire per via traumatica o a causa di una malattia. Il primo è il tipico caso di trauma cranico, che può appunto provocare la rottura del vaso sanguigno con i conseguenti problemi relativi al versamento di sangue nei tessuti del cervello.

Nel caso di emorragia cerebrale spontanea, questa può avere numerose cause: può essere provocata innanzitutto da emboli o malformazioni congenite, che rendono i vasi cerebrali meno resistenti del normale e ne facilitano la rottura.

Anche alcune malattie, come il diabete e l’ipertensione, possono facilitare l’insorgere di un’emorragia. Non solo: risultano rischiose anche terapie svolte con farmaci anticoagulanti.

Generalmente, l’emorragia cerebrale spontanea colpisce persone dai 50 anni in su, mentre l’origine traumatica risulta la causa più comune tra gli under 50.

I sintomi

I sintomi più comuni dell’emorragia cerebrale sono un forte e reiterato senso di nausea accompagnato da vomito. Altri sintomi possono essere un abbassamento della vista, una maggiore difficoltà nel coordinamento motorio e nei movimenti,  convulsioni e problemi nel parlare, leggere e scrivere.

Quanto è diffusa

L’emorragia cerebrale è la seconda causa più comune di ictus, e colpisce circa 10 persone su 100mila.

Trattamenti

Il trattamento dipende dal tipo di emorragia, e può essere di tipo chirurgico o farmacologico. La terapia farmacologica viene generalmente prescritta nei casi di ematomi e versamenti lievi, mentre se la perdita di sangue è più estesa si procede con intervento chirurgico.

Se l’emorragia è grave, come nel caso di Frizzi, può portare alla morte: in questo caso il sangue si accumula nel cervello in quantità tali da condurre all’idrocefalo, ovvero a un versamento di liquido cefalorachidiano (un liquido del sistema nervoso centrale) in eccesso nei ventricoli cerebrali.

Chi era Fabrizio Frizzi

Gli esordi in tv

Fabrizio Frizzi esordisce in Rai nel 1980 con una trasmissione per ragazzi.

Da “Scommettiamo che” a “Europa Europa”, dal preserale ” Luna park” alla maratona benefica “Telethon”, diventa uno dei volti più popolari e amati di RaiUno.

Per 15 anni conduce Miss Italia, il concorso di bellezza dove conosce la moglie.

Grande appassionato di musica, Fabrizio Frizzi è stato anche doppiatore, come per il film di animazione Toy Story, nel quale la sua voce diviene quella del personaggio del cowboy.

Per i modi, la gentilezza e l’educazione, Frizzi si ispirava a Corrado.

Nel 18 febbraio del 2009 la sua fama è tale che Topolino, la rivista per ragazzi, gli dedica una citazione. Sul numero 2778 del giornale a fumetti, infatti, viene pubblicata una storia “I Bassotti e gli insoliti ignoti”, dove i furfanti partecipano al quiz Soliti ignoti-Identità nascoste condotto da Paprizio Sfrizzi, versione topoliniana del Frizzi nazionale.

Vita privata

Fabrizio Frizzi era sposato con Carlotta Mantova. I due si erano conosciuti nel 2001 durante la partecipazione della ragazza a Miss Italia. Dopo di allora, Carlotta Mantovan ha cominciato la carriera da giornalista e dal 2005 al 2008 è diventata presentatrice delle previsioni del tempo su Sky Meteo.

La storia d’amore con Fabrizio Frizzi inizia nel 2008. Il conduttore, reduce dalla fine del matrimonio con Rita Dalla Chiesa, trova in Carlotta la persona con cui costruire un futuro nonostante la differenza d’età.

Dopo dodici anni di fidanzamento, il 4 ottobre 2014 si sono sposati. Il 3 maggio 2013 è nata la figlia Stella.

Nel 2015, l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’aveva nominato commendatore, ma Frizzi non aveva sponsorizzato la cosa.

“Non l’ho detto a nessuno perché sono una persona schiva e non sento il bisogno di dare visibilità a queste cose. Conoscevo Napolitano perché sotto la sua presidenza ho condotto nove volte la cerimonia ufficiale per l’inizio dell’anno scolastico.

Fuori dal protocollo istituzionale è sempre stato cordiale e affettuoso, ma sia chiaro, proprio non mi aspettavo d’essere nominato commendatore”.

L’ultima intervista di Fabrizio Frizzi

Pochi giorni prima del compleanno, il noto conduttore televisivo aveva concesso una lunga intervista al quotidiano Corriere della Sera, raccontando come stava vivendo i mesi successivi al malore che lo aveva colpito il 23 ottobre 2017.

Si tratta dell’ultima intervista rilasciata dal conduttore televisivo prima di morire (leggi qui il ricordo del collega e amico Gian Carlo Magalli).

A ottobre Frizzi aveva avuto un’ischemia durante la registrazione di una puntata del programma L’Eredità. Ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, era stato dimesso alcuni giorni dopo ed era tornato in tv a dicembre, sempre alla guida del programma di RaiUno.

“Fino al 23 ottobre pensavo ai miei 60 anni come a un’età ideale, in cui sei maturo, puoi fare le scelte giuste, pur sentendoti ancora fresco e giovanile. Dopo il 23, la visuale è leggermente cambiata”, raccontava il conduttore televisivo.

“A questa età si entra in un imbuto che restringe l’orizzonte, vedi la vita assottigliarsi, ammesso che la vita continui, si fanno valutazioni importanti sul vivere i rapporti che contano, non disperdi più il tempo, si privilegiano le cose fondamentali. È un  bel traguardo, tuttavia continuo a essere un entusiasta e non rinuncio a sperare di riprendere un’esistenza piena di forza, anche se con le gambe un po’ fiaccate”.

Nell’intervista il conduttore raccontava così i momenti in cui si sentì male: “Per fortuna ero in uno studio tv. Gli autori, sempre molto attenti a monitorare la macchina in ogni particolare, si sono accorti prima di me di quanto mi stava accadendo. Se mi fosse capitato in altro momento non so come sarebbe finita. Ora non sono guarito del tutto, ma l’aver ripreso il lavoro, una vita simil-normale, mi dà una carica di adrenalina che è una terapia aggiunta a quella medica”.

“È come se, a ogni puntata, mi si installasse un motore iper-turbo: fino a un minuto prima della diretta-differita, posso accusare stanchezza, appena entro in azione tutto sparisce. Certo, speravo che il processo di guarigione fosse più veloce, ma capisco che devo rispettare gli ordini dei bravissimi clinici che mi seguono: ogni tanto mi bacchettano per la mia foga di sbrigarmi, ci vuole il tempo necessario”, diceva il conduttore televisivo.

Frizzi nell’intervista escludeva che l’ischemia lo avesse colpito a causa dello stress da lavoro. “Però l’età avanza e occorre stare attenti ai sintomi, sono segnali importanti che ti invia il corpo, vanno raccolti e io, evidentemente, non sono stato attento. Ora lo devo essere soprattutto per mia moglie e mia figlia”, sottolineava, parlando della moglie Carlotta Mantovan, sposata nel 2014, e della figlia Stella, 4 anni.

“Diventare padre in età avanzata, come è accaduto a me, è stata una scelta d’amore e non un atto di egoismo: avendo una compagna tanto più giovane di me, so che Stella è comunque in buone mani e ciò mi fa sentire meglio rispetto alle preoccupazioni legate alla mia anagrafe”, diceva Frizzi.

“Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento. Non so se mia figlia abbia capito quanto è accaduto, abbiamo cercato di proteggerla, ma so che i bambini capiscono molto più di quanto immaginiamo: ogni giorno giochiamo insieme, è il suo modo di sorreggermi, mi dà l’energia per continuare a combattere. E se uscirò vincitore da questa vicenda, mi dedicherò maggiormente a fare il testimonial per la ricerca scientifica”.

Il ricordo di Giancarlo Magalli

A poche ore dalla morte di Fabrizio Frizzi, il conduttore televisivo Gian Carlo Magalli ha deciso di non andare in onda con il programma I Fatti Vostri. Magalli ha affidato ai social network il ricordo di Frizzi, che descrive come “un amico carissimo e un grande collega”.

“Il telefono che suona molto presto la mattina fa sempre temere cattive nuove, ma mai avrei pensato stamattina che mi avrebbe raggiunto una notizia così dolorosa, così straziante pur se non del tutto inattesa”, scrive Magalli sul suo profilo Facebook.

“Aprire gli occhi venendo a sapere che Fabrizio Frizzi li ha chiusi per sempre è stato terribile. Se ne va un amico carissimo ed un grande collega, ma soprattutto una persona buona. Uno che non ha mai fatto finta di essere buono, come spesso avviene nel nostro ambiente, uno che lo era veramente e che credeva profondamente nell’amicizia. Lo dimostra il fatto che oggi lo piangono milioni di amici”.

“Sapevamo che stava male”, scrive Magalli. “Sapevamo che combatteva una battaglia disperata. Sapevamo che non voleva che se ne parlasse per paura di dover smettere di lavorare ed abbiamo tutti rispettato questo suo desiderio, la Rai per prima”.

Il 23 ottobre 2017 Frizzi era stato colto da una ischemia durante la registrazione di una puntata del programma L’Eredità.  Ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma, era stato dimesso alcuni giorni dopo ed era tornato in tv a dicembre (qui l’ultima intervista).

“Sapevamo anche che la sua paura più grande non era andarsene, ma il pensiero di lasciare sole Carlotta e Stella, le sue ragazze”, scrive Magalli riferendosi alla moglie di Frizzi,Carlotta Mantovan, sposata nel 2014, e alla figlia Stella, 4 anni.

“Nell’ultimo messaggio che ci siamo scambiati qualche settimana fa mi scriveva: ‘La terapia c’è e la sto facendo. Non sarà facile, ma spero di portare a casa la pellaccia’”, ricorda Magalli.

“Era riuscito ad infilare un sorriso anche in una comunicazione drammatica come quella. Ed è proprio quel sorriso che non ci abbandonerà mai. E per ogni sorriso che lui ha regalato a noi gli saremo grati. Sempre”.

Il grande cuore di Frizzi: salvò una bambina donandole il midollo osseo

Il conduttore era anche persona dal cuore enorme, come ha dimostrato in diverse occasioni. Grazie alla sua generosità, infatti, una ragazza siciliana affetta da leucemia ha avuto salva la vita.

I fatti sono questi: nel 2000 Valeria Favorito aveva 11 anni, e per continuare a vivere aveva urgente bisogno di un trapianto di midollo osseo. Frizzi si era iscritto al registro dei donatori, e il suo midollo risultava compatibile con quello di Valeria.

In quel periodo, Frizzi conduceva la trasmissione “Per tutta la vita”. Un sabato non si presentò in trasmissione: era in ospedale per la donazione di midollo. Romina Power, co-conduttrice del programma, spiegò così l’assenza di Fabrizio ai telespettatori: “Stasera non c’è perché sta facendo qualcosa di importante per qualcuno”.

La legge sulle donazioni imponeva che il donatore rimanesse anonimo. Per questo motivo Valeria non scoprì subito l’identità del suo angelo custode. Anni dopo la ragazza chiese all’ospedale dove era in cura di poter ringraziare il suo benefattore tramite lettera.

Lui gli rispose firmandosi “Fabrizio”. A quel punto Valeria, che aveva appreso dalla televisione il fatto che Frizzi fosse un donatore di midollo osseo, capì che si trattava proprio di lui, e decise di andare a trovarlo in occasione della Partita del cuore a Verona.

Un incontro commovente, raccontato dallo stesso presentatore.

“All’epoca il mio midollo risultò compatibile con quello di una bimba le cui condizioni erano preoccupanti”, raccontava Frizzi. “Ricordo di essere uscito dall’ospedale e di aver subito condotto la Partita del cuore di quell’anno”.

“Sei anni dopo, la più bella sorpresa della mia vita. Ero ancora al timone della Partita del cuore, stava finendo la diretta e già scorrevano i titoli di coda, quando una ragazzina mi corse incontro per abbracciarmi.

Capii subito che si trattava di Valeria, la bimba alla quale avevo donato il midollo e che era venuta a salutarmi dicendomi di essere la mia sorellina”.

Valeria raccontò così quanto accaduto al settimanale Visto: “Mi ci è voluto un po’ per capire di chi fossero le cellule staminali, ma l’ho capito: di una persona molto nota che non vuole essere ringraziata né chiamata eroe, ma che adesso sono riuscita ad abbracciare. Il mio fratellone Fabrizio”.

Frizzi invitò poi Valeria in televisione per parlare della sua storia, e il comune di Erice, luogo di nascita della ragazza, gli conferì la cittadinanza onoraria.

Leggi anche: Fabrizio Frizzi è morto, aveva 60 anni

Leggi anche: L’ultima intervista di Fabrizio Frizzi

Leggi anche: Frizzi, il ricordo di Magalli: “Sapevamo che stava male, non voleva che se ne parlasse”

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