Eurovision, “Damiano dei Maneskin pippava cocaina”: la bugia infamante dei media francesi
“E i francesi che s’incazzano, che le palle ancor gli girano…”, cantava anni fa Paolo Conte in “Bartali” riecheggiando rancori da ciclistiche rivalità con i “cugini d’oltralpe”, come si dice con abusato luogo comune. Ma siamo, in tutta evidenza, dalle parti di una cuginanza da parenti serpenti. Con recidive. Un roteare di ammennicoli, un rodersi compulsivo che ora sembra essersi trasferito sul fronte musicale, e che si tinge di parole calunniose ai danni dei Maneskin, vincitori ieri sera dell’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest con il brano “Zitti e buoni”. La band romana sfornata da X-Factor (arrivarono secondi nel 2017) e vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo, ieri a Rotterdam ha di fatto soffiato il primo posto alla vincitrice annunciata, la francese Barbara Pravi, sorta di mix tra Edith Piaf e altre classiche icone della vecchia guardia locale, in gara con “Voilà”. Il presente e il futuro del rock hanno vinto sulla fredda riesumazione del passato, verrebbe da dire.
Neanche il tempo della proclamazione, ed ecco che la giornalista Mariana Grépinet, del sin qui autorevole Paris Match lancia accuse pesantissime riferite a un precedente momento della diretta: “Damiano David, il cantante della band italiana Maneskin, ha pazientato… assumendo cocaina su un angolo di tavola”. E ancora: “Nelle immagini trasmesse in diretta televisiva e che ora stanno facendo il giro dei social media, si vede chiaramente il futuro vincitore chinare la testa e fare un movimento molto significativo… Senza che la minima sostanza sia visibile sullo schermo. Il batterista del gruppo Ethan Torchio sembra accorgersi della presenza della fotocamera e lo avverte con il gomito. Troppo tardi per evitare lo scandalo”.
Dalla visione delle immagini si evince invece in modo molto chiaro che il ragazzo china effettivamente la testa per un secondo, coperto in parte da un vaso di fiori sul tavolo, ma che sarebbe persino “tecnicamente” impossibile attribuirgli ciò di cui l’accusa la collega francese, evidentemente in preda al vorticoso giramento di cui sopra. Al netto del fatto che neppure Fernandel o Louis De Funès nei loro film più surreali si sarebbero mai sognati di “pippare” in Eurovisione, resta l’onta di un’accusa grave e infamante che, oltre a montare un caso sul nulla, può danneggiare l’immagine di artisti già di robusta costituzione per via del talento e del loro curriculum, ma ancora piuttosto giovani nella vita e sulla scena.
Già in conferenza stampa e sui loro social, nottetempo, i Maneskin hanno risposto genericamente: “Siamo davvero scioccati da quanto certa gente sta dicendo a proposito di Damiano che fa uso di droghe. Noi siamo realmente contro le droghe e non abbiamo mai fatto uso di cocaina. Siamo pronti a sottoporci a un test perché non abbiamo nulla da nascondere”. Al momento né la Sony, casa discografica della band, né il loro management ha annunciato azioni legali (che spesso si fanno per molto meno) ai danni del giornale francese e della giornalista che immagina anziché vedere. Che parla di “polvere” per il gusto di alzare altra polvere.
In compenso i fan della band, ma anche i semplici spettatori, sui social, non l’hanno presa bene. Non tutti, almeno. Si va da chi scherzando chiede alla Francia la restituzione della Gioconda (vecchia querelle), a chi, come Emanuela Pizzamiglio, spara alzo zero: “Vergognatevi rosiconi francesi! Spero che i Maneskin vi portino in Tribunale per chiarire le vostre gravissime accuse! La prossima volta, invece di portare sul palco un clone di Edith Piaf, datevi una svegliata!”. Le fa eco Angela Fanigliulo, che segue l’aspetto medico del problema: “Rosicateee, c’è la crema adatta per le bruciature di…”. “Da denunciare subito”, aggiunge Barbara Mina. Vedremo come andrà a finire: a noi resta soltanto il sospetto che lo Champagne in fondo sia sopravvalutato. Ma non lo diciamo per partigianeria.