Cristiano Malgioglio: “Se l’Italia vince di nuovo l’Eurovision sfilo in perizoma e reggiseno”
Eurovision, Cristiano Malgioglio: “Se vince l’Italia sfilo in perizoma”
“Se l’Italia vince di nuovo all’Eurovision sfilerò in reggiseno e perizoma”: è la promessa fatta da Cristiano Malgioglio, cantante e commentatore per la Rai, insieme a Gabriele Corsi e Carolina Di Domenico, della manifestazione canora internazionale.
Interpellato dall’Adnkronos, Malgioglio ha commentato gli ottimi risultati di share ottenuti nella prima serata dell’Eurovision, in onda martedì 10 maggio.
“Che emozione, che festa, che atmosfera” ha dichiarato Malgioglio, il quale ha ovviamente affermato che “naturalmente” tiferà Italia, rappresentata dai vincitori del Festival di Sanremo Mahmood e Blanco: “Non sarà facile avere un bis già quest’anno, dopo la vittoria dei Maneskin. Ma se vincono sfilerò in reggiseno e perizoma”.
“Qualcuno mi ha rimproverato perché non dovrei dare giudizi sui cantanti in gara” rivela Cristiano Malgioglio, che poi confessa: “Sono pazza della voce di Sam Ryder (il concorrente inglese n.d.r.), che posso farci? Io mi addormento con la sua voce nelle orecchie. Mi ha scritto ringraziandomi per quello che dico su di lui e quasi ho avuto un mancamento. Mi piacerebbe invitarlo a cena e cucinare per lui la parmigiana di melanzane”.
Sugli altri concorrenti in gara, il cantante dichiara: “Mi sono commosso quando ha cantato la concorrente portoghese, Maro: la sua Saudade Saudade mi ha fatto pensare a mia sorella Francesca, che è scomparsa 4 anni fa e amava molto il fado”.
Promossa anche la cantante greca Amanda Georgiadi: “La sua Die together mi ha molto toccato, se ci fosse un premio per il testo più bello lo darei a lei”.
Sui favoriti della vigilia, la Kalush Orchestra dall’Ucraina, Malgioglio afferma: “Se vincessero, la loro sarebbe una vittoria simbolica. Il testo è commovente, soprattutto letto alla luce del conflitto, ma la loro musica è molto lontana da me, così folk, così rurale. Sono stati bravi nella messa in scena e fa venire i brividi pensare che quando questi ragazzi torneranno in Ucraina dovranno combattere per il loro Paese. È vero che non c’è due senza tre e che l’Ucraina ha già vinto due volte. Ma non si può dire che il loro sia il pezzo migliore in gara”.