Costanzo, l’amico di una vita: “Fui io a presentargli Maria De Filippi. Se l’è portato via una polmonite”
Ha lavorato fino all’ultimo e aveva ancora vari progetti in cantiere Maurizio Costanzo. Il grande giornalista era ricoverato da un paio di settimane alla clinica Paideia di Roma per un intervento al colon. Poi dopo l’operazione un repentino peggioramento delle sue condizioni, con una polmonite che se l’è portato via a 84 anni. A raccontare gli ultimi giorni di vita di Costanzo è stato Giorgio Assumma, avvocato e suo amico storico. Si erano sentiti il giorno prima della morte, giovedì.
Fu proprio Assumma, tra l’altro, a presentargli Maria De Filippi, la donna con cui si sposerà nel 1995 e passerà il resto della vita. “Maurizio mi chiese: “Secondo te, quando si va all’altro mondo, di là che succede?”. Risposi: “Non lo so, però si va a stare meglio”. “E potrò avere un televisore?”. “Non credo”. “Sai che noia allora”. “Ma no, sarai nella pace del Signore”. Vabbè, allora facciamo che chi arriva primo aspetta l’altro”, racconta l’avvocato al Corriere della Sera, in merito a quell’ultima telefonata con Costanzo.
I due si conobbero nel 1973: “Lo contattai per un lavoro su De Gasperi, non se ne fece niente. Da allora non ci siamo più persi. Una telefonata al giorno, caffè ogni lunedì e mercoledì al bar Vanni, davanti alla Rai. Mi chiedeva un giudizio su ogni progetto, io consiglio sulle cause legali, mai uno screzio”.
Poi come detto fu Assumma a presentargli Maria De Filippi: “Maria era una brillante laureata in legge, consulente dell’associazione fonografici italiani, a Milano. Mi chiese se potevo trovarle un moderatore famoso per un convegno sulla pirateria discografica alla Mostra di Venezia. Baudo era impegnato, Vespa pure, Maurizio traccheggiò e infine accettò”.
“Maria venne a prenderci in aeroporto. Lui manco la guardò, quasi seccato. Al Lido, scesi dalla barca, si fece sotto un fotografo. Al che Maurizio le disse secco: “Per favore, dottoressa, mi resti lontana, non voglio paparazzate”. All’epoca Costanzo era sposato con Marta Flavi. Poi, il colpo di scena: “Dieci giorni dopo incontrai Maria in un bar di viale Mazzini. “Sono venuta a trovare una zia”. Finsi di crederle. Il lunedì Maurizio mi disse: “Sai quella dottoressa De Filippi è in gamba, la vorrei come assistente””.
Costanzo ha lavorato fino all’ultimo e aveva in mente un copione per il cinema. L’avvocato racconta anche come non ci fossero avvisaglie di un aggravamento tale delle condizioni di salute del giornalista: “Si era ripreso dopo il piccolo intervento, stava molto meglio, in gran forma, era lo stesso di sempre, lucido, con la mente perfettamente a posto, ironico, pieno di idee, abbiamo parlato di una sceneggiatura per il cinema, non c’era alcun sentore che potesse finire così. “Ci vediamo presto, non questa, ma la prossima settimana esco”. Poi purtroppo la polmonite se l’è portato via”.