Il Palais del Festival di Cannes trasformato in un rifugio per senzatetto: l’iniziativa in emergenza Coronavirus
Il Festival di Cannes riadatta la sede come riparo per i senzatetto
Il Festival di Cannes 2020 è stato rinviato causa emergenza Coronavirus, ma il Palais dell’evento è stato trasformato in un centro d’accoglienza per i senzatetto, che in questo tremendo periodo storico sono estremamente vulnerabili alla pandemia. Il centro sarà aperto notte e giorno e ospiterà fino a 50 persone: al piano terra saranno distribuiti i posti letto, servizi igienici e uno spazio mensa nel rispetto delle regole (dunque le distanze e le esigenze sanitarie) anche per i rifugi per senzatetto. Tutti coloro che entreranno nell’edificio saranno sottoposti a controlli.
“Attualmente, la priorità è il confinamento delle persone e anche il confinamento dei più vulnerabili. I letti, i pasti e anche le docce saranno messi a disposizione dei bisognosi, ovviamente in linea con le norme che regolano il distanziamento sociale durante il confinamento legato al virus in tutta la Francia. Saranno anche forniti dei televisori, mentre il controllo della temperatura e dei bagagli sarà effettuato all’ingresso”, ha spiegato Dominique Aude-Lasset, vice-direttore generale dei servizi urbanistici di Cannes.
Coronavirus, salta il Festival di Cannes 2020: quando?
Aperto nel 1982, il centro congressi è la sede del grande Festival di Cannes, del Festival internazionale della creatività Lions di Cannes e del NRJ Music Award. La kermesse cinematografica francese avrebbe dovuto prendere il via dal 12 al 23 maggio ma, a causa della pandemia, l’appuntamento è slittato. L’annuncio è arrivato dal sito ufficiale della rassegna: “Diverse opzioni sono prese in considerazione al fine di preservare la sua esecuzione, la principale è un semplice rinvio, a Cannes, tra fine giugno e inizio luglio 2020”, ha spiegato l’amministrazione.
1. Coronavirus, 4 mila test kit in arrivo in Italia dal Vietnam / 2. Coronavirus, morto a Roma un ragazzo di 34 anni. Il padre: “Era sano e non fumava”/ 3. Le città europee viste dall’alto prima e dopo il Coronavirus: FOTO