Barcellona, l’esperimento di un concerto al chiuso: 463 persone, nessun contagiato
Uno dei settori più colpiti in questi mesi di pandemia è sicuramente il mondo dello spettacolo. Tanti gli eventi e i concerti previsti nel 2020 e che sono stati annullati o rimandati a causa del Covid. Per questo l’esperimento compiuto a Barcellona fa ben sperare. Lo scorso 12 dicembre, 463 persone sono entrate nella Sala concerti Apolo, omologata per un massimo di 900 partecipanti.
Qualche ora prima dell’ingresso, tutti sono stati sottoposti a un test antigenico rapido. Ottenuta la negatività, le oltre 400 persone hanno assistito a un concerto-dj set indossando una mascherina FFP2. Per loro anche un’apposita zona fumatori all’aperto (con ingressi contingentati), la possibilità di consumare bevande al bar, ma soprattutto quella di cantare e ballare liberamente, senza mantenere il distanziamento sociale.
Il giorno dopo il concerto, un tampone naso-faringeo ha convalidato la veridicità dell’esito negativo dei test antigenici rapidi. Ad otto giorni dall’evento, le stesse 463 persone sono state sottoposte a un nuovo test che è risultato per tutti negativo. Gli spettatori (volontari) avevano un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, nessuna malattia cronica, non convivevano con persone anziane e non erano risultate positive al Covid nei 14 giorni precedenti all’evento.
Un esperimento dunque riuscito e che apre interessanti spiragli per il futuro del settore. Il dottor Josep Maria Llibre e il dottor Boris Revollo, responsabili dello studio clinico denominato PRIMA-CoV (sostenuto dal festival Primavera Sound, dalla Fundación Lucha contra el Sida y las Enfermedades Infecciosas), hanno commentato: “Lo studio permette di dichiarare che un evento che si svolge con queste stesse condizioni è sicuro”.
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