Sergio Castellitto: “Ricomponiamo la diaspora degli artisti in guerra”
Tre giorni di incontri, masterclass, proiezioni. “Abbiamo pensato in questi tempi cruciali, di guerre a noi così vicine, di far diventare il Centro Sperimentale una casa. Offriamo uno schermo e un microfono ai cineasti che vengono dalle zone di guerra del mondo, come Ucraina e Medio Oriente, ma non solo. Un’opportunità per raccontarsi e confrontarsi, spiegare le difficoltà di svolgere il proprio mestiere. Diamo asilo a queste persone, ricomponiamo noi la diaspora”. Dal 19 al 21 giugno al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ci saranno tre giorni di dialogo e dibattito aperti a tutti, come spiega il presidente Sergio Castellitto alla stampa.
La “Diaspora degli artisti in guerra” è l’idea di rendere il Centro una “casa comune che apre le porte alla città e al mondo. Dove raccogliere idee, pensieri, progetti e frustrazioni di artisti, cineasti, scrittori provenienti da luoghi attraversati da conflitto”. “Il tema della guerra non deve divorare la bellezza. Ci saranno in questa tre giorni, tra gli altri, monsignor Ravasi, David Grossman, Francesca Mannocchi”, spiega Castellitto.