Oscar 2022, l’Academy dopo il pugno di Will Smith: “No alla violenza”. L’attore ora può perdere la statuetta: ecco perché
L’Academy condanna il pugno di Will Smith: ecco perché può perdere l’Oscar
“No alla violenza”: è la reazione dell’Academy al pugno sferrato da Will Smith al collega Chris Rock durante la cerimonia degli Oscar. Ma c’è di più: secondo i media statunitensi l’interprete potrebbe perdere la statuetta conquistata proprio nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 marzo per il ruolo di Miglior attore protagonista nella pellicola King Richard – Una famiglia vincente.
Dopo il gesto eclatante di Will Smit, che ha dato un pugno a Chris Rock dopo che quest’ultimo aveva fatto una battuta sulla moglie, l’Academy ha fatto sapere sui social di non perdonare “la violenza in nessuna forma”.
“Stasera siamo lieti di celebrare i nostri 94° premio Oscar, che meritano questo momento di riconoscimento da parte dei loro coetanei e amanti del cinema di tutto il mondo” si legge ancora sul profilo Twitter dell’Academy.
The Academy does not condone violence of any form.
Tonight we are delighted to celebrate our 94th Academy Awards winners, who deserve this moment of recognition from their peers and movie lovers around the world.
— The Academy (@TheAcademy) March 28, 2022
Secondo i media, però, il gesto di Will Smith potrebbe avere delle conseguenze. Nonostante le scuse, arrivate tra le lacrime proprio nel momento in cui l’attore ha ritirato l’ambita statuetta, l’interprete potrebbe perdere il suo Oscar per aver violato il codice di condotta dell’Academy.
Il codice di condotta istituito dall’Academy nel 2017, infatti, chiede ai membri di “comportarsi in modo etico, onorando i valori del rispetto della dignità umana, dell’inclusione e di un ambiente che sia di supporto alla creatività”.
“Nell’Academy non c’è posto per persone che abusano del loro status, del loro potere o della loro influenza in un modo che viola gli standard di decenza. L’Academy è categoricamente contro ogni forma di abuso, molestie o discriminazioni sulla base del genere, dell’orientamento sessuale, della razza, dell’etnia, della disabilità, dell’età, della religione o della nazionalità” dichiarò nel 2018 Dawn Hudson, amministratore delegato dell’Accademia delle arti e delle scienze cinematografiche.