Carlo Verdone: “Compagni di scuola il mio miglior film”
Il noto attore e regista si è raccontato ai microfoni di Radio 2
Carlo Verdone, durante la notte tra il 24 e il 25 settembre 2019, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì durante la notte. Una lunga chiacchierata in cui il noto attore e regista ha rivelato: “Alcune tra le battute più celebri dei miei film sono nate grazie all’improvvisazione sul set. Ad esempio, da Borotalco, quella sulle olive greche fu improvvisata. Non era scritta così. È nata grazie a Brega che si inventò che queste olive erano greche. E io lo rimarcai, venne fuori una cosa che ha fatto molto ridere”.
“Con me sul set c’è sempre spazio per l’improvvisazione – ha proseguito -. Anche nell’ultimo film abbiamo improvvisato molto, è importante farlo, quando capita vuol dire che gli attori si divertono, stanno nella parte, si sentono a loro agio. La maggior parte delle risate che il pubblico si è fatto con i miei film è frutto di improvvisazione”.
Carlo Verdone e il film Compagni di scuola
Tra i suoi film più belli figura sicuramente Compagni di Scuola: “Ieri sono andato a controllare il restauro di Compagni di Scuola, che sarà presentato il 18 ottobre al Festival del Cinema di Roma. Ho visto la correzione del colore, di come è stato restaurato. Me lo sono rivisto tutto, in religioso silenzio. Ho capito la fatica immane che ho fatto, è stato veramente un miracolo quel film. Fatto di energia, equilibri, sinergia tra gli attori, che si sono sempre voluti bene. Non c’è mai stato un momento di gelosia o di frizione. Oggi posso dire che Compagni di Scuola è sicuramente il mio miglior film. L’ho capito ieri pomeriggio. Ero indeciso tra questo, Maledetto il Giorno che t’ho incontrato e A Lupo a Lupo. Oggi invece ho capito che il migliore è Compagni di Scuola. Ho capito che questo film resterà immortale. E questo mi fa molto piacere”.
Verdone e il suo ultimo film
Carlo Verdone ha poi parlato del suo ultimo film girato in Puglia: “Avevamo due opzioni. Il film aveva bisogno di un viaggio estivo, era molto importante avere una costa, degli scogli, un certo tipo di mare e un certo tipo di resort. O si andava sul lato tirrenico oppure si andava dall’altra parte. A quel punto, non avendo mai girato in Puglia, ho fatto un sopralluogo lunghissimo, ho trovato tutti i luoghi e comunicato al produttore che la Puglia avrebbe potuto darci delle soddisfazioni anche a livello fotografico. Mi sono trovato molto bene, ho incontrato persone che amano il cinema e la propria terra. Sono molto orgogliosi quando vai a girare da loro. Sono stati premurosi e affettuosi. Serberò un bellissimo ricordo. Io fatico molto durante i film, questo l’ho iniziato con tantissime paure, ma alla fine devo dire che è scivolato bene, mi sembra che è finito presto, anche se è durato nove settimane. Ho sentito poco la fatica, grazie anche al cast che avevo”.
Verdone e l’autunno
Poi il discorso è virato su altri temi: “L’autunno – ha detto Verdone – è la mia stagione preferita. Sono i miei colori, non amo molto le stagioni calde. Fosse per me l’estate la cancellerei, molti vorrebbero vivere sempre in estate mentre io non potendo prendere il sole perché non mi fa bene preferisco il fresco. Non è un caso se sono andato in Belgio a girare Iris Blond, o a Praga per Maledetto il Giorno che t’ho incontrato”.
Verdone e la Roma
Infine una battuta su una delle sue grandi passioni: la Roma, squadra di cui è grandissimo tifoso. “Fonseca mi piace. È un bell’allenatore. Dopo anni di passaggi orizzontali e di lentezza estrema, siamo passati a un gioco verticale e veloce – le parole di Carlo Verdone -. Mi pare un tecnico molto intelligente, i giocatori lo seguono e si divertono. Siamo partiti con mille dubbi, ma vedo giocatori che corrono, erano anni che non vedevamo la Roma correre. Se firmerei per il quarto posto? Non poniamo limiti, siamo solo agli inizi, Bologna era un campo molto tosto, la Roma è stata brava e fortunata, per segnare all’ultimo secondo serve anche la buona sorte. Voglio essere fiducioso”.