Alessandro Borghi: “I film italiani? Troppi e brutti, alcuni sono improponibili”
I film italiani? “Ne escono troppi e brutti”. Parola di Alessandro Borghi. “Ed è un problema che ci portiamo dietro da molto tempo”, dice l’attore, intervistato dai giornalisti a margine del Giffoni Film Festival in corso a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno.
“C’è un problema distributivo nel nostro Paese”, sostiene Borghi. “Inoltre si danno finanziamenti per produrre titoli oggettivamente improponibili. I film commerciali non esistono più, ne abbiamo la prova tutti i giorni. L’80% dei film candidati ai David non li guarderebbe nemmeno mio figlio. Il cinema è una cosa seria e quando la creatività viene sottovalutata mi incazzo”.
L’attore, che recentemente ha interpretato Rocco Siffredi nella serie tv Supersex, viene interpellato poi sul crescente interesse del cinema per la sessualità. “Bisogna fare bei film sul sesso. Il cinema ha un potere incredibile, soprattutto se propone personaggi in cui ci si riconosce”, osserva Borghi.
“È importante – aggiunge – perché costringe chi guarda a confrontarsi con la propria intimità e a decostruisce dei preconcetti figli di un altro secolo. Bisognerebbe anche parlane a scuola. A mio figlio, appena parlerà, gli insegnerò tutto: spero che un domani le maestre non mi chiamino a rapporto”, sorride.
E ancora: “È bello pensare che attraverso il cinema o la letteratura si possa ambire ad avere uno scambio libero e comune sulla sessualità. Non vale la frase purché se ne parli. Se ne deve parlare bene”.
Alessandro Borghi sarà in concorso all’imminente Festival del Cinema di Venezia con il film Campo di Battaglia, diretto da Gianni Amelio, un regista che l’attore apprezza molto: “L’ultimo che ha cambiato la mia vita è stato con Gianni Amelio”, dice.
“È un uomo di 80 anni che ha la forza di un barbaro di 20. Abbiamo fatto un film al freddo, a meno 10 gradi in mezzo alle montagne, e non è mai stato seduto. Mi ha ricordato cosa vuol dire essere innamorati dell’idea di raccontare una storia usando il cinema. È stato incredibile. Spero di vedere altri cento film di Amelio”.
Infine, una battuta sulla sua vita privata: “Gli amici sono le uniche persone che mi rendono felice, al di là della mia compagna, di mio figlio e della famiglia”, spiega Borghi. “E sono dei giudici severi: mi aiutano a stare coi piedi per terra. Da piccolo venivo bullizzato, poi ho cominciato a menare i bulli. Insomma ho seguito il flusso”.
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