È morto Alain Delon: la leggenda del cinema francese aveva 88 anni
Addio ad un’icona del cinema e della bellezza. A 88 anni è morto Alain Delon. A dare l’annuncio i tre figli all’agenzia di stampa francese France Presse. Colpito da un ictus nel 2019, era da tempo affetto anche da un grave linfoma. “Alain Fabien, Anouchka, Anthony, così come (il suo cane) Loubo, annunciano con immensa tristezza la dipartita del loro padre”, si legge nel comunicato stampa. “È morto pacificamente nella sua casa a Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia. La sua famiglia chiede gentilmente di rispettare la sua privacy, in questo momento di lutto estremamente doloroso”.
Classe 1935, figlio del gestore di un piccolo cinema e di una commessa, separati, Alain Delon fa l’impiegato di macelleria e a 17 anni si arruola nella marina militare francese. Nel 1953 viene destinato al corpo di spedizione nel Sud-est asiatico, gruppo impegnato nella Guerra d’Indocina. Congedato nel 1956, il futuro divo inizia a frequentare l’ambiente parigino conoscendo intellettuali e protagonisti dello spettacolo. Recita in teatro finché la sua bellezza e le sue virtù sono notate da alcuni produttori cinematografici. Inizia così la brillante carriera di Alain Delon, che raggiunge la fama mondiale negli anni ’60 recitando in “Rocco e i suoi fratelli”, “Il Gattopardo”, “L’eclisse”.
Prediletto di Luchino Visconti era stato protagonista nei suoi capolavori da “Rocco e i suoi fratelli” al “Gattopardo”. Alternando nel corso di tutta la sua carriera il cinema d’autore – a partire da “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni dove affiancò Monica Vitti – a quello commerciale, Delon in patria fu diretto da registi quali René Clement, Jean-Pierre Melville e Jacques Deray che ne fecero risaltare lo sguardo freddo e cinico, in contrasto con il suo volto angelico, rendendolo anche l’interprete ideale dell’antieroe noir di molti polizieschi. Per Melville fu il mafioso italoamericano Frank Costello in “Frank Costello faccia d’angelo”; dette il suo volto al gangster Roger Startet ne “Il clan dei siciliani” di Herny Verneuil e a “Zorro” nel film di Duccio Tessari. Nel 1995 al Festival di Berlino, arrivò il meritato riconoscimento al suo talento: l’Orso d’oro alla carriera, mentre solo nel 2019 il Festival di Cannes gli ha conferito la Palma d’oro alla carriera; e nel frattempo, nel 2012, gli era stato assegnato il Pardo alla carriera al Festival di Locarno.