Cinema, è possibile per gli italiani fare carriera negli Stati Uniti?
New York City è nota per la sua spietata industria cinematografica, e due giovani italiani si sono fatti un nome come Direttrice della Fotografia e Montatore. Federica Fortunato e Roberto Scaravilli lavorano insieme da oltre sette anni e sono diventati una grande squadra nel mondo del cinema e del digital media.
Federica è una direttrice della fotografia che ha lavorato a una varietà di progetti con brand come Levi’s, Crocs, Nascar, Meta, Canva, solo per citarne alcuni. Inoltre ha fotografato progetti con grandi celebrità dello sport come i giocatori NBA, Julius Randle ed Evan Fournier.
Roberto, invece, ha avuto l’opportunità di lavorare a numerosi progetti come la mini docu-serie Between the Battlegrounds, in collaborazione con PUBG Mobile, Be The One e Signature Series, e il suo resume vanta nomi come Netflix, con “Dogs”, HBO con il documentario “ICHAN: The Restless Billionaire” e Fox Sport, con “TUA”
Insieme, Federica e Roberto hanno lavorato a numerosi progetti di successo negli Stati Uniti provando che effettivamente è possibile da stranieri essere riconosciuti e apprezzati anche in settori altamente competitivi. Di certo il talento, la dedizione e il duro lavoro sono alla base del loro successo ma questo non basta per farsi strada negli Stati Uniti.
Ma quali sono gli ostacoli da superare? Innanzitutto bisogna parlare di visti lavorativi, l’ostacolo più ostico. L’aiuto di un avvocato di immigrazione è necessario e i tempi di attesa per la richiesta e l’ottenimento di un visto possono variare da poche settimane a vari mesi dipendentemente dalla tipologia. Le spese da sostenere poi sono alte, soprattutto se si ha in progetto la strada più indipendente dell’imprenditoria. Roberto e Federica hanno scelto di avviare un’attività loro nel mondo dell’intrattenimento, una piccola società di video produzioni, Their Studio, che è poi diventata il loro biglietto da visita per la partecipazione ai grandi progetti.
Fare impresa all’estero insomma non è semplice: la barriera linguistica, legislazioni e burocrazia diverse, sono tante le difficoltà. Ma va anche detto che gli Stati Uniti premiano la capacità di mettersi in gioco con grinta ed entusiasmo. A dare una mano ci sono invece le piattaforme social. Di fatto, Facebook e Instagram hanno aiutato i due giovani imprenditori a mettersi in contatto con diversi clienti e produzioni, a prova del fatto che, se usate sapientemente, queste piattaforme possono essere un utile strumento per farsi strada nel mondo del lavoro.